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Accadde il 29 aprile: il miracolo della Madonna del Pilone

TORINO. Siamo nel 1644 in riva al fiume più lungo d’Italia, ma l’Italia ancora non esiste politicamente. Molti mulini sono sorti lungo le sue sponde, sfruttando la forza delle sue acque. A uno di questi mulini, sulla riva destra del Po, si reca Margherita Mollar dalla borgata chiamata “contrada nuova” il 29 aprile. Ha con sé un sacco di farina da far macinare ed insieme a lei l’accompagnava la figlia undicenne. Poco prima di giungere a destinazione la donna si sofferma presso il pilone votivo, sul quale è raffigurata la Beata Vergine, per dire una preghiera. Poi, con il suo carretto raggiunge il mulino detto “delle catene, scomparso ormai da secoli.

Mentre la madre aspetta che il mugnaio le restituisca la farina, la figlia giocherella tra i locali del mulino. Aperta una porticina, utilizzata dal mugnaio per la manutenzione delle ruote, non trovando supporti cade nel vortice delle acque mosse dalle ruote del mulino. La madre accortasi dell’accaduto inizia a gridare e a chiedere aiuto, ma il vorticare delle acque rende vano ogni tentativo e in breve tempo la giovinetta scompare dalla vista tra i flutti limacciosi .

Tutti i curiosi giunti sulla riva, increduli gridano al miracolo, più d’ogni altro la madre che inginocchiata e piangente aspetta di abbracciare la figlioletta. Dopo gli accertamenti da parte dell’autorità ecclesiastica che appurano il miracolo, l’anno successivo per volere di Cristina di Francia e del cardinale Maurizio di Savoia, prendono il via i lavori per l’edificazione di un santuario per ricordare l’accaduto. La costruzione ingloba il pilone votivo nell’altare maggiore. La chiesa, che ha pianta centrale, coperta da una cupola ottagonale inserita in un alto tiburio, riporta gli affreschi di Bartolomeo Guidobono. Verrà ampliata a partire dal 1779, con l’aggiunta del campanile nel 1787. Diverrà parrocchia il 2 marzo 1807, anno in cui si inserirà anche il battistero.

Ancora oggi la chiesa sulla riva destra del Po è meta di devoti mariani. In passato, tra questi c’è stata anche la regina Anna Maria di Borbone-Orleans che si recava spesso presso la chiesa per pregare la Vergine Maria affinché potesse concepire il tanto desiderato figlio maschio.

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