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Un incontro sulla storia dei sigilli medievali a Palazzo Madama

TORINO. In occasione della mostra Carlo Magno va alla guerra, Palazzo Madama ospita mercoledì 16 maggio alle ore 17 un incontro con l’archivista Luisa Clotilde Gentile, che racconta la storia dei sigilli, definiti “microcosmi di cultura” in quanto mezzi di convalidazione tra i più importanti della documentazione medievale. I sigilli sono immagini o simboli impressi in ceralacca o altra materia cedevole a caldo, che identificano il loro titolari tramite un’iscrizione e garantiscono l’autenticità dell’atto al quale è apposto. Nell’alto medioevo il sigillo erano prerogativa dei re, mentre dall’XI secolo il loro uso si estende dapprima ai grandi poteri, laici o ecclesiastici (duchi, conti, vescovi etc.) e successivamente alle cariche minori, fino a coprire un’ampia porzione della società medievale. Proprio grazie alla sua importanza giuridica, simile all’ odierna firma elettronica, il sigillo indica il ruolo che il suo proprietario ricopre nella società e si conferma come uno dei principali segni dell’autorità.

 Questi piccoli oggetti testimoniano così non solo l’affinarsi delle microtecniche, ma anche l’evoluzione di tanti ambiti della cultura e della società: dalla devozione all’arte, dall’architettura alla moda. La conferenza approfondisce gli aspetti legati all’uso e alla produzione dei sigilli nelle regioni a ridosso delle Alpi occidentali tra il 1200 e il 1300 e alla loro riscoperta in epoca moderna.

La relatice, Luisa Clotilde Gentile  lavora come archivista all’Archivio di Stato di Torino ed è dottore di ricerca in Storia medievale presso le Università di Torino e della Savoia (Chambéry). Si occupa di corti e aristocrazie alla fine del Medioevo in Piemonte e Savoia e dei vari ambiti della rappresentazione rituale ed emblematica (araldica, sigillografia, cerimoniale) fino all’età contemporanea.

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