“Agente, erano solo 57 km/h”: 200mila euro di multa | Firmato il Decreto Tartaruga, da oggi meglio camminare a passo d’uomo

Agente polizia stradale multa - Piemontetopnews.it (Foto Motorzoom.it)
Dagli Autovelox al nuovo Codice della strada, chi corre troppo in auto non ha scampo: basta una piccola infrazione e scatta la super-multa.
In principio fu Olbia, poi toccò a Bologna e a stretto giro in molte altre città, grandi e piccole, si è deciso di adottare un provvedimento che ha iniziato a far discutere… in maniera inversamente proporzionale rispetto ai suoi tratti salienti.
Già, perché le Zone 30 in Italia sono sempre più diffuse, sebbene il dibattito legato alla loro introduzione continui a infuriare quasi come quando tutto ebbe inizio, quando per gli automobilisti fu impossibile tenere a freno un malumore che covava da tempo.
Sul fatto che la prevenzione degli incidenti stradali debba essere l’obiettivo comune delle istituzioni come di chi i mezzi li guida ogni giorno non ci sono dubbi. A dividere, sono i mezzi per arrivare all’obiettivo.
Già le modifiche che con cadenza quasi annuale vengono apportate al Codice della strada finiscono per scatenare dibattiti accesi, nonostante si stia parlando di novità che vanno ad intaccare in massima parte lo stile di guida fuori dai centri urbani.
Le Zone 30 della discordia: pro e contro di un provvedimento così discusso
Figurarsi le discussioni che possono nascere quando a rischio di venire limitata è la libertà di muoversi entro le mura cittadine. Il verificarsi di sinistri con gravi conseguenze nelle vie del centro o nella prima cintura periferica è sicuramente più raro, ma le Zone 30 nascono con finalità ben precise.
Procedere nei centri urbani ben al di sotto rispetto al limite dei 50 km/h garantisce una migliore convivenza tra auto, biciclette e pedoni, oltre che la riduzione dell’inquinamento atmosferico e anche di quello acustico. Eppure, a Bologna e non solo, le proteste si sono sprecate, ritenendo che il provvedimento porti ad un congestionamento e in generale a un notevole rallentamento del traffico.
Se sei ricco fa attenzione a non andare forte: il precedente che fa giurisprudenza
Chissà cosa accadrebbe in Italia se fossero in vigore normative ben più severe che si applicano in territori a noi molto vicini. Ha destato scalpore quanto accaduto qualche anno fa in Svizzera, quando un cittadino colto in flagrante a sfrecciare a 137 km/h con la sua Ferrari Testarossa è stato colpito da una multa pari a 299.000 Franchi, circa 200.000 euro.
Sì, avete letto bene, perché da quelle parti le multe vengono inflitte in proporzione al reddito del multato. Ovvio che per calcolare l’ammontare corretto della sanzione serva qualche giorno di tempo per risalire… al conto in banca del trasgressore, che a quanto pare si aggirava sui 20 milioni di euro. Del resto, poco tempo prima, a un altro malcapitato era accaduto di incorrere in una sanzione vicina ai 100.000 euro per aver superato il limite di velocità di 57 km/h. Quel che è certo è che adottare questa normativa anche in Italia equivarrebbe ad istituire la Patrimoniale…