Ultim’ora pensione, “Da oggi la diamo a chi non lavora”: vi pagano per stare a casa | Non dovete muovere un dito

INPS - Piemontetopnews.it (Foto X)
Avere una professione nobilita la vita e permette di costruirsi un futuro, ma da oggi c’è speranza anche per chi non lavora.
Sono tanti i milioni di italiani che attendono con trepidazione la fine del mese per conoscere l’importo della propria pensione. Il premio meritato dopo svariati decenni trascorsi a “timbrare il cartellino” ogni giorno regala infatti sovente più di una sorpresa.
Tra detrazioni, manovre fiscali e conguagli l’ammontare della cifra mensile che le ex lavoratrici e gli ex lavoratori italiani devono farsi bastare per tirare avanti ogni mese è ben di rado uguale a sé stesso allo scoccare dei 30 giorni.
C’è poco da stare allegri in un’epoca in cui la vita costa sempre di più. I prezzi salgono, ma i mezzi a disposizione per “difendersi” restano immutati, se non diminuiscono. Come uscirne?
La vecchia regola del “mal comune, mezzo gaudio” non può va mai considerata la panacea di tutti i problemi, ma a volte può quantomeno permettere di vivere meglio, imparando ad accontentarsi di quello che si ha. Nella fattispecie, appunto, la pensione.
La pensione non serve più? Si può vivere anche senza uno stipendio: tutte le ultime novità
Già, perché quello che dovrebbe essere soltanto il meritato riconoscimento per anni di fatiche rappresenterà un miraggio per milioni di italiani. Quelli delle nuove generazioni, che tra mestieri alternativi o lo spettro della disoccupazione sono ben lontani dalla soglia minima di contributi.
Come noto il sistema previdenziale italiano richiede per accedere alla pensione un’età minima di 67 anni e almeno 20 di contributi. Sono però tante le categorie di persone tagliate fuori da questi requisiti. Si pensi a casalinghe, lavoratori precari con contratti a termine e caregivers. Per fortuna, però, anche queste corpose minoranze che non hanno effettuato i versamenti necessari per accedere ai benefici previdenziali hanno la possibilità di accedere a una forma di sostegno economico.
Mancanza di contributi minimi? Lo Stato viene in vostro soccorso: cosa fare per approfittarne
Il Fondo Casalinghe e Casalinghi è stato introdotto nel 1997 dall’Istituto nazionale per la previdenza sociale e offre a chi svolge lavori di cura non retribuiti l’opportunità di accumulare contributi sufficienti per la pensione. Riservato a persone tra 16 e 65 anni non iscritte ad altre forme di previdenza obbligatoria, richiede un minimo di 5 anni di accantonamento e previo versamento annuale di 310 euro permette di iniziare a costruire una seppur minima copertura previdenziale.
Anche l’assegno sociale, erede della storica “pensione sociale” introdotto il 1° gennaio 1996 è una forma di supporto riservata a chi pur avendo lavorato per una vita non ha accumulato contributi sufficienti per la pensione. Offre fino a 503,27 euro mensili per 13 mensilità ed è rivolto a cittadini italiani e stranieri over 67 residenti in Italia da almeno 10 anni. Quelle sopra citate sono modeste forme di sussidio insufficienti da sole a garantire una vita dignitosa, ma che possono aiutare a rendere più sopportabili i rimpianti per un percorso lavorativo insufficiente o insoddisfacente.