Tragedia in Piemonte, la storica azienda chiude i battenti: 1300 famiglie rimaste senza una lira, cittadini distrutti

Storica ditta piemontese a rischio chiusura - Piemontetopnews.it (Foto Pexels)
L’industria italiana continua a volare, ma c’è un settore in crisi profonda: un marchio storico a rischio sparizione.
Il Made in Italy e la sua popolarità nel mondo rappresentano uno dei tratti distintivi del Belpaese, uno dei vanti che i cittadini italiani possono sfoggiare con orgoglio in ogni parte del mondo.
Ma non solo, dal momento che oltre che attestare il paese ad altissimi livelli in vari settori, si sta parlando di una delle voci più importanti per il Pil, capace di rivelarsi più forte di pandemia e inconvenienti vari. Dazi compresi.
Già, perché la mannaia che il presidente USA Donald Trump ha fatto calare sull’economia di tutto il mondo a partire dallo scorso marzo si sta rivelando al momento una spada di Damocle solo potenziale per molte potenze dell’industria mondiale.
Italia compresa, dal momento che i dati 2024, che avevano fatto registrare un notevole aumento per quanto riguarda il settore dell’export, non stanno risentendo dei provvedimenti imposti da Trump e della sua politica neo-protezionista.
Boom del Made in Italy: export in crescita, ma arriva il fulmine a ciel sereno
Anzi, la crescita si sta confermando anche nei primi mesi del 2025, grazie al +2,5% registrato a gennaio, media tra il +3,3% dei mercati extra UE e il +2% per le esportazioni all’interno dell’Unione Europea. Una vera magia, destinata però a scontrarsi con notizie poco incoraggianti ed in controtendenza che riguardano alcuni marchi storici.
Se infatti in generale l’industria italiana continua ad essere apprezzata nel mondo, non si può tacere la crisi che sta coinvolgendo alcuni marchi in difficoltà soprattutto per quanto riguarda il mercato interno. Uno in particolare, legato strettamente al Piemonte, sta vivendo uno dei momenti più difficili della propria storia non solo recente.
Un marchio storico del Piemonte rischia la sparizione: l’allarme dei sindacati
Stiamo parlando di Conbipel, la storica azienda di abbigliamento con sede a Cocconato d’Asti che sta continuando a far registrare chiusure di punti vendita nel territorio piemontese: dopo Biella è toccato a Vercelli. Una crisi figlia anche delle difficoltà che stanno investendo l’intero settore del tessile, ma che rischia seriamente di mettere a rischio non solo la sopravvivenza di un marchio con quasi 60 anni di storia, ma anche il futuro dei suoi 1300 dipendenti.
Il passaggio alla BTX Italian Retail and Brand, avvenuto nel 2022, non è bastato per rilanciare Conbipel. La società, controllata ora in maggioranza dalla Eapparels Ltd di Singapore, ha ottenuto dal tribunale di Asti l’avvio della procedura di “composizione negoziata di crisi”, ultima speranza per cercare di rilanciare l’azienda. Un passo che, pur necessario, ha sollevato le preoccupazioni di sindacati e lavoratori. La chiusura di altri 48 punti vendita è stata annunciata per il 2025, con tutti i rischi del caso per oltre 400 famiglie, mentre per la sede di Cocconato si prospetta il ricorso alla cassa integrazione straordinaria.