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È ufficialmente iniziato il “Carlevé ëd Turin” 2023

Le nuove investiture delle tradizionali maschere di Torino, Gianduja e Giacometta

Abbiamo già avuto occasione di raccontare la ‘genesi’ di Gianduja (e della sua fedele compagna Giacometta), iconica maschera di Torino e del Piemonte, con un paio articoli pubblicati su questo stesso quotidiano, alla lettura (o rilettura) dei quali inviamo quei nostri Lettori che fossero interessati a rispolverarne la storia pluricentenaria (vedi i link in calce).

Attorno alla figura di Gianduja, ruotano poi centinaia di maschere locali, alla ribalta nel periodo carnevalesco in ogni città e cittadina del Piemonte: da Gironi e Gironëtta in quel di Cuneo a Ciaferlin (Chiaffredino) e alla Castellana in quel di Saluzzo; e ancora: dal Mòro e da la Bela Monregalèisa di Mondovì, al Dragon e alla Dragonëtta di Dronero, o a Cecilia e Roldano di Caraglio. Questo per citarne soltanto alcune a caso, e per rimanere nella provincia di Cuneo. Lo scenario delle maschere locali è davvero molteplice e affollatissimo: Gianduja e Giacometta rivestono però una sorta di autorevolezza tale da essere considerate a tutti gli effetti anche le maschere ad honorem di ogni località del Piemonte. Ed è per questo che le maschere di Torino sono accolte sempre con gioia ed euforia in ogni angolo della Regione.

Gianduja (Giandoja nella corretta grafia piemontese) e  Giacometta (Giacomëtta) – ma ciò non vale solo per le maschere di Torino – non si limitano certo a sfilare come capofila nei défilé carnevaleschi, davanti ai convogli dei carri allegorici, distribuendo alla folla caramelle come fossero coriandoli, oppure abbandonandosi a sistematiche bisbocce nei pranzi e nelle cene ufficiali.

Marco Raiteri, avvocato. E’ il Gianduja riconfermato dalla Famija Turinèisa

La loro attività è davvero molto assorbente, e nell’arco temporale del Carnevale sono coinvolti in decine di incontri di rappresentanza e presenze di carattere benefico-sociale, nelle scuole, negli ospedali, nelle case di riposo, con un calendario talmente fitto di appuntamenti (non solo conviviali!) da essere sfibrante.

La secolare investitura ufficiale delle maschere torinesi avviene ogni anno, oppure periodicamente, con un solenne e formale atto notarile ratificato dagli organi politici e amministrativi della Città, per iniziativa di alcune Associazioni prestigiose che storicamente si sono fatte carico di organizzare con passione e professionalità i festeggiamenti del Carlevé torinese. Una di queste è stata sicuramente l’Associassion Piemontèisa, nell’ambito della quale il compianto Andrea Flamini ha ricoperto brillantemente il ruolo di Gianduja per decenni, scrivendo con un inchiostro indelebile la storia del Carlevé ëd Turin, dando fama internazionale alle maschere torinesi, simbolo di piemontesità autentica, esportando addirittura i festeggiamenti del Carnevale ben al di fuori del Piemonte,  con tournées spettacolari e coinvolgenti anche in quelle parti del pianeta in cui i legami con il Piemonte sono sentiti come un valore, come ad esempio nella Pampa Gringa argentina.

La Famija Turinèisa è l’altra prestigiosa Associazione torinese storicamente coinvolta nei festeggiamenti del Carnevale fin dal 1926: ha sede in Via Po 43, ed è diretta dall’infaticabile Daniela Piazza, titolare di un’omonima Casa editrice attenta agli Autori del territorio. È anche una competente organizzatrice di eventi culturali incentrati sul folklore e sulle danze popolari del Piemonte,  con una particolare attenzione alle tradizioni storiche, alla lingua piemontese e alle altre lingue minoritarie locali.

Per l’anno 2023, la Famija Turinèisa, con rogito del Notaio Francesco Piglione, sottoscritto il giorno 3 Febbraio 2023 nell’aulica Sala delle Congregazioni alla presenza del Prefetto di Torino, Raffaele Duverto, della vice Sindaca della Città di Torino, Michela Favaro, e del Gianduja emerito Giovanni Mussotto, ha riconfermato nel ruolo di Gianduja l’avvocato Marco Raiteri, e la sig.ra Tina Scavuzzo in quello di Giacometta. Da quest’anno, per i festeggiamenti del Carnevale a Torino città e in varie località del Piemonte, la Famija Turinèisa sarà supportata dal Gruppo di Danze Popolari e Tradizionali Piemontesi “Ij Danseur dël Pilon”, che fa capo all’Associazione Piemonte Cultura, che recentemente è stata protagonista di una tournée di successo in Argentina nella Provincia di Córdoba e di Santa Fé, tournée alla quale ha partecipato anche l’autore di questo articolo, il sottoscritto Sergio Donna, in veste di curatore della sezione linguistica piemontese del tour.

Chi fosse interessato a seguire gli appuntamenti del Carlevé ‘d Turin 2023, può consultare la pagina Facebook della Famija Turinèisa: https://www.facebook.com/famijaturineisa.official/?locale=it_IT

oppure il sito ufficiale di Piemonte Cultura: https://www.piemontecultura.it/

La Marionetta “Gianduja”, della “Fondazione Marionette Grilli”

Non possiamo poi certo dimenticare chi il ruolo di Gianduja lo interpreta a teatro da decenni: è il caso di Marco Grilli, l’erede della mitica famiglia Grilli, maestri della marionetta. Le marionette Grilli continuano a far rivivere la figura di Gianduja e di altri personaggi fiabeschi e leggendari del Teatro popolare presso l’ Alfa Teatro di Torino e in altri siti: un’attività culturale fondamentale per mantenere in vita l’epopea delle variegate maschere torinesi con un tradizionale modo di far teatro che affascina non solo il pubblico infantile. Non dobbiamo infatti scordare che Gianduja, prima ancora di essere interpretato da un torinese autentico in carne e ossa (soprattutto… in carne), bonario ma un po’ brontolone, amante della convivialità, della buona tavola e del buon vino, ma con una ironica vis polemica e dai focosi aneliti libertari, è stato – in primis – una marionetta.

Sergio Donna

I link dedicati dal nostro alla storia di Gianduja:

https://www.piemontetopnews.it/laffascinante-storia-di-gianduja-maschera-resa-celebre-da-un-burattinaio-torinese/

https://www.piemontetopnews.it/da-duecento-anni-la-famiglia-lupi-si-tramanda-larte-di-far-muovere-le-marionette/

Sergio Donna

Torinese di Borgo San Paolo, è laureato in Economia e Commercio. Presidente dell’Associazione Monginevro Cultura, è autore di romanzi, saggi e poesie, in lingua italiana e piemontese. Appassionato di storia e cultura del Piemonte, ha pubblicato, in collaborazione con altri studiosi e giornalisti del territorio, le monografie "Torèt, le fontanelle verdi di Torino", "Portoni torinesi", "Chiese, Campanili & Campane di Torino", "Giardini di Torino", "Fontane di Torino" e "Statue di Torino". Come giornalista, collabora da alcuni anni con la rivista "Torino Storia". Come piemontesista, Sergio Donna cura da tempo per Monginevro Cultura le edizioni annuali dell'“Armanach Piemontèis - Stòrie d’antan”.

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