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Ottiglio, il primo ottobre va in scena la storica “Fiera Bovina di Sant’Eusebio”

Domenica 1° ottobre è in programma a Ottiglio, nel Monferrato casalese, la storica “Fiera Bovina di Sant’Eusebio”, che si segnala nel panorama fieristico piemontese come importante occasione d’incontro per allevatori e compratori, ma anche come opportunità per turisti e visitatori di riscoprire un patrimonio culturale di grande rilevanza.

L’esposizione è focalizzata storicamente sull’esposizione di capi bovini di razza piemontese, ma quest’anno, viste le numerose richieste, l’amministrazione comunale ha deciso di aprirne le porte anche a bovini di altre razze. 

L’allevamento rappresenta, ancora oggi, un patrimonio culturale locale che mette al centro il benessere degli animali, la loro cura e quella dell’ambiente in cui vivono. Questo si traduce in carni con caratteristiche eccezionali grazie all’accurata attività di selezione compiuta negli anni dagli allevatori, che si sono dimostrati capaci di valorizzare, sfruttando al meglio l’innovazione tecnologica, una tradizione secolare di assoluta eccellenza.

La carne piemontese, di altissima qualità e con caratteristiche organolettiche uniche, è tra le più pregiate al mondo. A Ottiglio sono attualmente allevati più di 350 bovini di Razza Piemontese ad alta genealogia. Le peculiarità della razza associate al territorio piemontese hanno portato nel 2016 al riconoscimento dell’IGP (Indicazione Geografica Protetta) denominata “Vitellone Piemontese della Coscia”.

Durante la Fiera Bovina di Ottiglio, oltre a visitare la mostra mercato con espositori di artigianato e diversi produttori locali di eccellenze agroalimentari, sarà possibile assistere alla cerimonia di premiazione degli allevatori che, per poter partecipare, dovranno garantire l’assoluto rispetto del benessere dell’animale in allevamento, nella fase del trasporto e in fiera, sulla base delle rigorose valutazioni di una giuria composta da esperti del settore, macellai e veterinari.

L’omaggio alle tradizioni enogastronomiche del territorio sarà rappresentato, inoltre, da due caratteristiche competizioni a tema culinario che animeranno la Fiera.

La prima disfida sarà incentrata sulla preparazione della “batùa ‘d carn crua d’Autij” (battuta di carne cruda di Ottiglio) da parte di tre chef “Discepoli di Escoffier”, Claudio Barisone, Claudio Limberti e Beppe Sardi, che si metteranno in gioco fornendo la loro personale interpretazione della ricetta, sottoposta al giudizio di una giuria composta da Glenat Bernard (ristoratore), Guastavigna Paolo (macellaio) e Sozzetti Enrico (giornalista).

La seconda gara coinvolgerà invece tutta la popolazione di Ottiglio e avrà come tema il “Bagnèt verd d’Autij” (salsa verde di Ottiglio), pilastro della cucina piemontese che accompagna il bollito di carne. Ogni famiglia ha la sua ricetta segreta che si tramanda di generazione in generazione ed è proprio su queste ricette che si baserà la sfida. Dopo l’assaggio dei vari bagnèt partecipanti alla competizione, affidato al giudizio degli chef Claudio Barisone, Claudio Limberti e Beppe Sardi, la ricetta migliore riceverà la denominazione comunale di origine “De. Co.” di “Bagnèt verd d’Autij”.

Nel corso della Fiera vi sarà anche la possibilità di conoscere il patrimonio architettonico e artistico del comune di Ottiglio, con la visita alla chiesa di San Germano, che custodisce l’Organo Franzetti risalente al 1863 e espone per l’occasione alcune opere dal Museo Civico di Moncalvo “Guglielmo Caccia”, e l’itinerario (solo su prenotazione) alla scoperta degli infernòt, piccole camere sotterranee scavate a mano nella Pietra da Cantoni, peculiare formazione geologica presente solo nel Monferrato casalese.

In occasione della Fiera Bovina di Sant’Eusebio, che darà modo ai visitatori di conoscere una zona del Piemonte, il Monferrato casalese, in cui l’uomo e la natura convivono in armonia, in un contesto ambientale modellato da secoli di equilibrata azione antropica, la Pro Loco di Ottiglio, in collaborazione con la Pro Loco di Refrancore, offrirà un punto di ristoro con menù tipico monferrino, tra cui spicca il bollito misto di Razza Piemontese.  

Paolo Barosso

Giornalista pubblicista, laureato in giurisprudenza, si occupa da anni di uffici stampa legati al settore culturale e all’ambito dell’enogastronomia. Collabora e ha collaborato, scrivendo di curiosità storiche e culturali legate al Piemonte, con testate e siti internet tra cui piemontenews.it, torinocuriosa.it e Il Torinese, oltre che con il mensile cartaceo “Panorami”. Sul blog kiteinnepal cura una rubrica dedicata al Piemonte che viene tradotta in lingua piemontese ed è tra i promotori del progetto piemonteis.org.

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