Economia

Raccolta di tartufi in Piemonte, cosa prevede la legge

Quello del tartufaio (trifolao in lingua piemontese) è un mestiere antico e complesso, dato che richiede molte qualità e competenze tra le quali non soltanto la perfetta conoscenza delle diverse specie di tartufi, ma anche l’abilità nell’individuare le tartufaie, la conoscenza del calendario lunare ed ovviamente una grandissima passione per la natura: a tutto ciò si deve aggiungere il perfetto feeling con il suo compagno di ricerca, il cane. I cani da tartufo possono essere di varie razze, ma quella più utilizzata è il lagotto romagnolo: fin da piccoli i cuccioli sono addestrati per riconoscere l’odore del tartufo, e il rapporto che si viene a creare con il tartufaio è strettissimo, anche perché questa attività richiede inderogabilmente la presenza di entrambi.

Oltre al cane e al patentino richiesto dalla normativa vigente il tartufaio deve essere munito di un apposito attrezzo per lo scavo, chiamato vanghino -che ogni tartufaio disegna conferendogli così una forma personalizzata, secondo una sorta di rituale- e ovviamente del massimo rispetto rispetto per la natura. 

La raccolta dei tartufi, i funghi ipogei è regolamentata a livello nazionale dalla Legge 16 dicembre 1985, n. 752 “Normativa quadro in materia di raccolta, coltivazione e commercio dei tartufi freschi o conservati destinati al consumo” (GU n.300 del 21-12-1985); in Piemonte è disciplinata dalla Legge Regionale 25 giugno 2008, n. 16 “Norme in materia di raccolta e coltivazione dei tartufi e di valorizzazione del patrimonio tartufigeno regionale” (B.U. 3 luglio 2008, n. 27) nonché dalle disposizioni attuative della Legge regionale emanate con D.G.R. n. 5-13189 del febbraio 2010 (B.U. n. 8 del 25 febbraio 2010).

Il quadro normativo sopracitato stabilisce le modalità per la raccolta dei tartufi e la costituzione di tartufaie nonché prevede le sanzioni amministrative da applicarsi in caso in cui le prescrizioni di legge non siano rispettate.

Per la raccolta dei tartufi, al di fuori dei terreni di proprietà, è necessario munirsi di apposito tesserino rilasciato dall’Ufficio Tartuficoltura Provinciale competente per territorio. Per la provincia di Cuneo l’Ufficio Tartuficoltura è situato in Corso Nizza 21 a Cuneo. Il tesserino rilasciato a seguito di esame ha validità di 10 anni, subordinata al pagamento di una tassa regionale annuale. Alla sua scadenza è rinnovato per ulteriori 10 anni a seguito di nuova domanda, senza ulteriori formalità o esami.

La ricerca e la raccolta dei tartufi è libera nei boschi e nei terreni non coltivati. E’ vietata negli appezzamenti in corso di coltura, nei terreni sottoposti a rimboschimento per un periodo di 15 anni dalla data dell’impianto e nelle tartufaie segnalate ai sensi della normativa vigente. E’ consentita anche di notte. Queste le principali regole che i raccoglitori devono seguire:

  1. la ricerca dei tartufi è effettuata solo con il cane appositamente addestrato. Ogni raccoglitore, detto anche cercatore, non può utilizzare contemporaneamente più di due cani;
  2. lo scavo per l’estrazione del tartufo dal suolo deve essere effettuato con mezzi idonei (vanghetto, vanghella, zappetta, zappino) solo dopo la segnalazione di rinvenimento da parte del cane, limitatamente al punto ove lo stesso lo ha iniziato;
  3. le buche create per l’estrazione del tartufo devono essere obbligatoriamente riempite con terra asportata, ripianando accuratamente la superficie del suolo;
  4. nell’esercizio della ricerca, oltre agli scavi effettuati su segnalazione del cane, è vietata l’apertura di buche soprannumerarie, o lavorazione andante, anche manuale, del terreno;
  5. è vietata la raccolta dei tartufi non segnalati e dei tartufi immaturi o avariati;
  6. devono essere in ogni caso rispettati gli obblighi derivanti da altre leggi e le buone norme di convivenza civile.

La Regione Piemonte, dopo aver sentito le Province, emana il Calendario di raccolta dei tartufi, unico per tutto il territorio regionale.

Abilitazione per la ricerca e la raccolta dei tartufi

E’ possibile intraprendere l’attività di ricerca e di raccolta dei tartufi solo dopo aver sostenuto l’esame per l’accertamento dell’ idoneità.

Sono esentati dall’esame di idoneità i raccoglitori di tartufi sui fondi di loro proprietà o comunque da essi condotti nonché coloro che sono già muniti di abilitazione rilasciata da altre amministrazioni regionali o provinciali.

L’esame si svolge presso gli Uffici del Settore Supporto al Territorio –  Corso Nizza n. 21 – CUNEO.

La domanda di ammissione all’esame deve essere presentata, o spedita a mezzo posta, con l’apposito modello (vedere alla voce “Modulistica”) applicando una marca da bollo da € 16,00. Inoltre devono essere allegati:

  • n. 2 fototessere uguali di recente sviluppo
  • n. 1 marca da bollo da 16 euro da applicare successivamente sul tesserino

Il superamento dell’esame di idoneità, dà diritto al rilascio del “tesserino” che attesta il possesso dell’abilitazione alla raccolta dei tartufi su tutto il territorio nazionale.

Il tesserino ha validità 10 anni dalla data del rilascio e viene rinnovato al suo scadere, su richiesta dell’interessato, senza ulteriori esami.

Obblighi annuali per i possessori del tesserino per la ricerca e la raccolta dei tartufi

La validità del tesserino, normalmente decennale, è subordinata al versamento annuale della tassa di concessione regionale da effettuarsi entro il 30 aprile. La validità del versamento è 1° gennaio/31 dicembre.

L’importo attuale della tassa regionale è di 140 euro e deve essere versato sul c/c postale n. 15470107 intestato alla Tesoreria Regione Piemonte – Piazza Castello 165 – 10122 Torino; causale del versamento: “Tassa di concessione regionale per raccolta tartufi” – “Anno…”. In alternativa il versamento può essere effettuato a mezzo  bonifico bancario sul conto corrente IBAN:IT07F0760101000000015470107 (BIC/SWIFT: BPPIITRRXXX) intestato a “Tesoreria Regione Piemonte”, causale: “Tassa di concessione regionale per raccolta tartufi” – “Anno…”.

Il ritardato pagamento della tassa regionale annuale viene sanzionato secondo la legge regionale n. 13/1980 con una sovrattassa del 10% della tassa dovuta se questa è corrisposta entro 30 gg. dalla scadenza (30 aprile), oppure con una sovrattassa del 20% della tassa dovuta se questa è corrisposta dopo 30 gg. dalla scadenza.

Al fine di semplificare le procedure è stato abrogato, con la L.R 16/2008, l’obbligo di vidimazione del tesserino.

Rinnovo decennale del tesserino per la raccolta dei tartufi

Per ottenere il rinnovo decennale del tesserino di idoneità occorre presentare apposita domanda alla Provincia di Cuneo, utilizzando l’apposito modello (vedere alla voce “Modulistica”) e applicando una marca da bollo da 16 euro. Inoltre devono essere allegati:

  • n. 2 fototessere di recente sviluppo
  • n.1 fotocopia carta di identità e codice fiscale
  • n. 1 marca da bollo da 16 euro da applicare successivamente sul tesserino

Richiesta di duplicato in caso di deterioramento, furto o smarrimento

Nel caso in cui sia necessario richiedere il rilascio di un duplicato occorre presentare domanda alla Provincia di Cuneo utilizzando l’apposito modulo, allegando:

a) se il tesserino risulta deteriorato: domanda di richiesta del duplicato, n. 2 fototessere, n. 2 marche da bollo da 16 euro (di cui una da apporre sulla domanda ed una sul tesserino).

b) se il tesserino risulta rubato o smarrito: domanda di richiesta del duplicato, denuncia di smarrimento o furto presentata alle autorità competenti, n. 2 fototessere.

Sanzioni

Per le violazioni delle norme in materia di ricerca, raccolta, lavorazione, trasformazione e commercializzazione dei tartufi sono vigenti la Legge n. 752/85 e la Legge Regionale n. 16/08 (testi coordinati con modifiche successive). Con successiva Deliberazione della Giunta Regionale 8 febbraio 2010, n. 5-13189 (B.U. n. 8 del 25 febbraio 2010) la Regione Piemonte ha dato attuazione ad alcuni articoli della L.R. 16/08.

In taluni casi, oltre alle sanzioni amministative pecuniarie, è prevista la sospensione contestuale ed il ritiro da uno a due anni del tesserino e del permesso. Nel caso di recidiva può essere disposta anche la revoca definitiva del tesserino.

Piero Abrate

Giornalista professionista, è direttore responsabile di Piemonte Top News. In passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. E’ stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

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