Personaggi

Nati il 23 ottobre: Gianni Rodari, scrittore e pedagogista originario di Omegna

È l’unico scrittore italiano ad aver vinto il Premio Hans Christian Andersen, considerato il nobel della letteratura per ragazzi. E, non a caso, è considerato uno dei più grandi scrittori e poeti per l’infanzia italiani, nonché un illuminato pedagogista. Di chi stiamo parlando? Ovviamente di Gianni Rodari, al quale nel nostro paese sono intitolate decine e decine di scuole primarie.

Gianni Rodari nasce ad Omegna, sul lago d’Orta, oggi provincia di Verbania, il 23 ottobre 1920. E’ figlio di Giuseppe, un fornaio, che possiede il negozio in via Mazzini, e Maddalena Aricocchi, che il babbo ha sposato in seconde nozze. Poiché i genitori stanno tutto il giorno in bottega, viene seguito nel corso della sua infanzia da una balia di Pettenasco. A Omegna frequenta le prime quattro classi elementari, ma in seguito alla morte del padre per broncopolmonite avvenuta nel 1929, all’età di nove anni si trasferisce a Gavirate nel Varesotto, paese natale della madre, insieme con il fratello Cesare.

Nel 1931 la madre lo iscrive in seminario a Seveso, ma comprende ben presto che non è la strada giusta per il figlio, quindi nel 1934 lo iscrisse alle magistrali. In quel periodo Gianni s’innamora della musica e prende lezioni di violino. Con alcuni amici forma un trio e comincia a suonare nelle osterie e nei cortili della zona. Nel 1937 si diploma come maestro e l’anno seguente fa il precettore a Sesto Calende, presso una famiglia di ebrei tedeschi fuggiti dalla Germania. Nel 1939 si iscrive alla facoltà di lingue dell’Università Cattolica di Milano, abbandonando però i corsi dopo pochi esami. Insegna, in seguito, a Brusimpiano, Ranco e Cardana di Besozzo.

Al termine della Seconda guerra mondiale intraprende la carriera giornalistica, che lo porta a collaborare con numerosi periodici, tra cui L’Unità, il Pioniere, Paese Sera. A partire dagli anni Cinquanta inizia a pubblicare anche le sue opere per l’infanzia, che ottengono fin da subito un enorme successo di pubblico e di critica. I suoi libri vengono tradotti in diverse lingue e conquistano diversi riconoscimenti, fra cui, nel 1970, il citato premio intitolato al celebre scrittore e poeta danese, ricordato soprattutto per le sue fiabe.

Negli anni Sessanta e Settanta partecipa a conferenze e incontri nelle scuole con insegnanti, bibliotecari, genitori, alunni. E proprio dagli appunti raccolti in una serie di questi incontri vede la luce, nel 1973, Grammatica della fantasia, che diventa fin da subito un punto di riferimento per quanti si occupano di educazione alla lettura e di letteratura per l’infanzia. Edito da Einaudi il suo “manifesto dell’immaginazione£ spiega i meccanismi del fantastico e le ricerche fatte in materia d’invenzione narrativa. Una grammatica accessibile a tutti che toglie ogni dubbio sulla nostra stessa natura cognitiva: la mente umana cresce con l’immaginazione. La fantasia non è più una dote astratta appartenente a pochi fortunati geni, ma è una dote innata da crescere e coltivare. Tra le sue opere più significative ricordiamo Le avventure di CipollinoGelsomino nel paese dei bugiardiFilastrocche in cielo e in terraFavole al telefonoIl libro degli erroriC’era due volte il barone Lamberto.

Gianni Rodari muore a Roma il 14 aprile 1980. Non ha ancora compiuto 60 anni.

Piero Abrate

Piero Abrate

Giornalista professionista, è direttore responsabile di Piemonte Top News. In passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. E’ stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

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