Se il tuo cedolino ha un importo basso, la colpa è la tua: l’errore ti costa € 3.600 | Solo in questo modo puoi prenderti i tuoi soldi

Cedolino Pensione (Canva) - Piemontetopnews.it

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La busta paga mensile dell’INPS che arriva agli anziani, il cedolino della pensione, è spesso un mistero indecifrabile.

Molti pensionati si accontentano dell’importo accreditato, dando per scontato che sia quello corretto e definitivo.

Non tutti sanno, però, che non conoscere il meccanismo di calcolo può costare carissimo, nascondendo perdite ingenti e crescenti.

Esiste una voce fondamentale che, se omessa, può farvi perdere centinaia di euro ogni mese.

Il lato peggiore? L’errore non è dell’INPS, ma una vostra dimenticanza che vi farà perdere i soldi per sempre. C’è un solo modo per recuperare fino a 5 anni di arretrati e mettere le mani su quanto vi spetta.

3.600€ sfumati

Avere un importo pensionistico inferiore a quello spettante è una situazione assai più comune di quanto si pensi. Secondo analisi condotte da Patronati su campioni di pensionati, le perdite mensili possono oscillare tra i 200 e i 300 euro. Moltiplicando l’importo minimo (€ 200) per 13 mensilità, la perdita annua è di € 2.600. Arrivando a un potenziale di € 300 al mese, il danno supera i € 3.600 all’anno. Una cifra enorme che, moltiplicata per gli anni di fruizione della pensione, diventa un vero e proprio salasso. La responsabilità non è sempre dell’Istituto. In molti casi, l’errore è una mancata comunicazione o una richiesta non presentata da parte del pensionato. L’errore più costoso, in questo senso, è la mancata domanda per gli Assegni per il Nucleo Familiare (ANF).

Molti non sanno di avere diritto agli assegni familiari, ad esempio per il coniuge a carico, anche sulla pensione, e non li richiedono mai. Lo stesso vale per altre somme importanti come le maggiorazioni sociali o le integrazioni al minimo. La buona notizia è che, se l’errore viene scoperto in tempo, è possibile recuperare gli arretrati. La cattiva notizia è che il tempo è un nemico implacabile: il pensionato deve agire entro 5 anni dalla maturazione del diritto. Decorso questo termine, infatti, tutto ciò che non è stato riscosso viene perduto per sempre.

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Come riavere i tuoi soldi

Per evitare l’errore che ti costa caro e per recuperare il dovuto, la parola d’ordine è: controllo proattivo. Non bisogna “accontentarsi” ma verificare attentamente che l’importo della pensione sia corretto. Il primo passo indispensabile è l’invio delle richieste necessarie, come quelle per gli Assegni Familiari, in quanto si tratta di importi legati al reddito e che l’INPS non può erogare senza una vostra esplicita comunicazione. È fondamentale, inoltre, rispondere sempre alle richieste dell’INPS, ad esempio compilando e inviando i modelli RED.

Per tenere sotto controllo la situazione ed accorgersi tempestivamente di eventuali anomalie, è cruciale scaricare regolarmente i documenti ufficiali. Si tratta dei cedolini, degli estratti conto contributivi e del modello Obis/M. Questi documenti permettono di confrontare i dati in possesso dell’Istituto con i propri diritti. Se si riscontra un’anomalia, come ad esempio la mancata erogazione degli Assegni Familiari, è necessario presentare una domanda di ricalcolo, riesame o ricostituzione della pensione. Agire con celerità è l’unica garanzia per recuperare fino a 5 anni di arretrati e riprendersi finalmente i soldi che, per una disattenzione, vi sono stati sottratti.