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Cotechino e lenticchie, un secondo che non può mancare a Capodanno

Che cosa cucinerete per l’ultima serata di questo 2019? Ecco qui la ricetta di un piatto immancabile in una delle notti più aspettate dell’anno: il cotechino con le lenticchie, un piatto immancabile se volete rispettare la tradizione del cenone di fine anno. Ma andiamo a conoscere meglio questo salume, tanto conosciuto, quanto peculiare: prodotto tipico diffuso pressoché in tutta Italia, il cotechino assume nella tradizione gastronomica piemontese un ruolo di “primo piano”, entrando a far parte del piatto regionale più importante: il bollito misto.

Il caso del cotechino è abbastanza curioso: ormai ci si ricorda della sua esistenza quasi solamente all’approssimarsi delle festività natalizie, dove spopola tra i tavoli di ogni famiglia, e il primo posto dove ci viene in mente di cercarlo, invece della macelleria, come sarebbe logico, sono invece gli scaffali del supermercato, dove, tra migliaia di marche e prodotti simili-ma-differenti, spesso lo confondiamo con il suo parente più stretto, lo zampone.

Nel bollito misto non può mancare il cotechino

Ma qual é la differenza tra cotechino e zampone? Fratelli nell’origine, la principale differenza tra questi tipici piatti delle cene di capodanno piemontesi è una sola: l’involucro. Il cotechino è un insaccato avvolto nel budello di maiale, o in un budello artificiale, mentre, per lo zampone, si usa la zampa anteriore del maiale.

Il contenuto, ovviamente, varia da produttore a produttore, ma tendenzialmente l’impasto, generalmente abbondantemente speziato, prevede un 60% di carni magre fresche, costituite da polpa di spalla, gamba, collo e geretto, un 20% di cotenna tenera e il 20% di gola, guanciale e, ovviamente, pancetta.

Ingredienti

  • 1 cotechino di 600 g
  • 400 g di lenticchie
  • 1 cipolla
  • 2 coste di sedano
  • 20 g di burro
  • 2 cucchiai d’olio
  • sale
  • pepe

Preparazione

Preparare il cotechino con le lenticchie è particolarmente semplice e veloce: vi serviranno pochi passaggi! Per prima cosa, punzecchiamo il nostro cotechino e avvolgiamolo in carta d’alluminio. Forare il budello con uno stuzzicadenti è molto importante: serve sia a facilitare la fuoriuscita del grasso durante la cottura, sia ad evitare un’eventuale rottura del budello che porterebbe alla dispersione dei sapori. Bene, immergiamo il tutto in acqua fredda e lasciamolo sobbollire su fuoco basso per un paio d’ore circa. Nello stesso tempo, in un’altra pentola, in abbondante acqua fredda, mettiamo le lenticchie, mezza cipolla, una costa di sedano ed  un pizzico di sale. Portiamo a bollore e lasciamo a cuocere il tutto per un’ora scarsa.

In un tegame scaldiamo olio e burro, insaporiamo la mezza cipolla avanzata e l’altra costa di sedano tritata; a questo punto, aggiungiamo le lenticchie sgocciolate e insaporiamo il tutto a fuoco basso. Non ci resta che regolare il tutto con un pizzico di sale e pepe.

Sgoccioliamo il cotechino e spelliamolo ancora caldo, tagliandolo a fette. Bene: siamo pronti per offrire questo tipico secondo piemontese ai nostri ospiti. Passate le lenticchie su un piatto da portata e sopra disponetevi le fettine di cotechino: buon appetito. 

Mirco Spadaro

Classe '98, rivolese di nascita, frequenta il corso di Lettere Antiche a Torino, sotto il simbolo della città. Tra viaggi e libri, è innamorato della tecnologia e della scrittura e cerca, tra articoli e post su siti e giornali online, di congiungere queste due passioni, ora nella sua "carriera" come scrittore, ora con il "popolo di internet".

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