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I Mondiali di Canicross 2024 che si terranno a Bardonecchia dal 18 al 20 ottobre

BARDONECCHIA. Correre su terreni campestri o sentieri naturali insieme al proprio cane, legato con un’apposita cintura per il corridore e con una linea elastica che si aggancia alla pettorina dell’animale. Il tutto nel massimo rispetto del benessere del cane e coltivando un binomio che fa della corsa un vero e proprio divertimento per entrambi. Si chiama Canicross la disciplina sportiva i cui Campionati Mondiali si terranno dal 18 al 20 ottobre a Bardonecchia. La sede di corso Inghilterra della Città metropolitana di Torino ha ospitato la presentazione dell’evento, che è organizzato, sotto l’egida dell’International Canicross Federation, dal CSEN-Centro Sportivo Educativo Nazionale in collaborazione con l’associazione sportiva Canicross Italia. Il tracciato sarà testato nel corso di un evento in programma sabato 27 e domenica 28 aprile. Partenza e arrivo sono previsti a Campo Smith, con transito sulle piste da sci e sul sentiero Vie du Viò e passaggi a Les Arnaud e a Melezet. Nei Mondiali di Canicross a Bardonecchia saranno coinvolti molti giovani della Valle di Susa in un servizio di volontariato a sostegno dell’evento. In prima fila ci saranno gli studenti dell’Istituto Des Ambrois di Oulx. La manifestazione sarà aperta ai conduttori disabili e a tutte le generazioni, dai 7 anni in su.

Come si svolge una gara di Canicross

La disciplina sportiva, introdotta in Italia nel 2015, è nata come forma di allenamento estivo per i cani che in inverno trainano le slitte ed è popolare in tutta Europa. In Italia esistono attualmente 10 club di Canicross con 400 atleti tesserati. Per la seconda volta il nostro Paese ospita una competizione internazionale, dopo gli Europei del 2017 a Santa Maria Maggiore. A Bardonecchia nel mese di ottobre sono attesi oltre 600 concorrenti provenienti da 30 nazioni e tre continenti, per i quali saranno a disposizione 400 parcheggi per i camper e 1500 posti letto alberghieri.

La conferenza stampa del 23 febbraio è stata l’occasione per spiegare come viene concretamente tutelato il benessere dei cani, di cui devono essere rispettati i bisogni e i ritmi. L’animale non può essere assolutamente forzato a correre, perché quella che l’umano considera una gara lui la deve sempre vivere un momento di divertimento con il suo compagno bipede, in cui sfoga la sua propensione naturale alla corsa. Nel Canicross non viene trainato un oggetto inanimato come una slitta: semmai si corre e si fatica insieme cane e conduttore e la corda che li collega è tesa ma non in tiro. Se i giudici si accorgono che è il cane a trainare il conduttore è prevista la squalifica. Non si gareggia oltre i 20 gradi di temperatura ad altezza cane e non si corre in condizioni di umidità troppo elevata, per tutelare il benessere del cane e del conduttore.

Inoltre, il canicross è l’unico sport cinofilo che prevede prima della partenza una visita completa di idoneità per il cane, effettuata da un veterinario specializzato, come ha spiegato Chiara Chiaffredo, che fa parte di un team sanitario internazionale che opera nelle discipline sportive cinofile su neve e su terra. “Dobbiamo assicurare al cane le migliori condizioni ambientali e verificarne lo stato di salute – ha spiegato la dottoressa Chiaffredo -. La salute dell’animale si tutela con una grande attenzione allo stile di vita e all’allenamento. Dopo aver effettuato le visite pre-gara. i veterinari sono presenti sul campo durante l’intero svolgimento della competizione, per intervenire in caso di emergenze sanitarie”.

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