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Migliorare l’aria del bacino Padano: il piano dell’UE coinvolge anche il Piemonte

TORINO. Coordinato dalla Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con 17 partner regionali e locali, tra cui le Regioni di Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta e la provincia autonoma di Trento, il progetto europeo “Prepair” intende migliorare la qualità dell’aria in tutto il bacino Padano. Una banca dati raccoglierà e metterà a confronto, per la prima volta, le emissioni del bacino Padano, valutando l’efficacia delle azioni adottate. Operativo nei primi mesi del 2019, il nuovo sistema di valutazione avrà come obiettivo quello di rafforzare i risultati ottenuti, a oggi, dai singoli piani regionali in vista del miglioramento della qualità dell’aria.

Il bacino del Po rappresenta un’importante area di criticità per la qualità dell’aria (polveri fini, ossidi di azoto, ozono), sin dall’entrata in vigore dei valori limite fissati dall’Unione Europea. Questa zona copre il territorio delle regioni italiane del nord ed include diversi agglomerati urbani quali Milano, Bologna e Torino. L’area è densamente popolata ed intensamente industrializzata. Tonnellate di ossidi di azoto, polveri e ammoniaca sono emesse ogni anno in atmosfera da un’ampia varietà di sorgenti inquinanti principalmente legate al traffico, al riscaldamento domestico, all’industria, alla produzione di energia, all’ammoniaca, principalmente prodotta da fertilizzanti ed attività agricole e di allevamento.

Circa 17 milioni di euro in sette anni, di cui 10 milioni stanziati dall’Ue attraverso il programma “Life”, rappresentano il finanziamento per il progetto, che prevede azioni coordinate come la promozione delle corrette modalità di combustione della biomassa negli impianti di riscaldamento, la formazione di spazzacamini, il sostengo all’efficienza energetica nell’edilizia, e in agricoltura l’utilizzo di tecniche per l’applicazione di fertilizzanti con basse emissioni di ammoniaca. Le amministrazioni locali, dal canto loro, provvederanno a promuovere la mobilità sostenibile e lo sfruttamento dei veicoli elettrici. Nella seconda fase del programma, poi, è previsto lo sviluppo di un’App per i trasporti pubblici in tutte le regioni attraversate dal Po. Inoltre, le azioni del progetto, nato nel 2017 con una durata fino al 2024, toccheranno la Slovenia, al fine di valutare e ridurre il trasporto di emissioni inquinanti attraverso l’Adriatico.

L’aria è formata da gas, prevalentemente azoto e ossigeno, e particelle di varia natura e dimensioni. L’azoto rappresenta circa il 78%  delle molecole totali dell’atmosfera terrestre, mentre l’ossigeno circa il 21%. La parte rimanente dell’atmosfera è costituita da 0,93% di argon, 0,03% di anidride carbonica, e da altri gas in percentuali più contenute. Il 99% della massa dell’atmosfera terrestre è compresa nei primi 30 km, ed è questa massa che protegge dalle radiazioni ultraviolette, dall’impatto delle particelle ad alta energia provenienti dallo spazio e da escursioni termiche che potrebbero rendere proibitive le condizioni ambientali della superficie. Molti degli inquinanti emessi, che possono avere effetti dannosi sulla salute umana e sull’ambiente, vengono rilevati nella troposfera, la parte inferiore dell’atmosfera.

Simona Cocola

Giornalista pubblicista torinese, ha iniziato a collaborare per la carta stampata nei primi anni dell'università, continuando a scrivere, fino a oggi, per diverse testate locali. Ha inoltre lavorato in una redazione televisiva, in uffici stampa, ha ideato una rubrica radiofonica, ed è autrice di due romanzi.

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