Personaggi

Nati il 13 ottobre: il pilota sportivo e militare torinese Lelio Gaviglio

Lelio Gaviglio è annoverato fra i precursori del volo nel nostro Paese. Nasce a Torino il 13 ottobre 1870 ed è citato in numerose pubblicazioni italiane e straniere che lo ricordano come pilota sportivo, ancor prima che militare. Viene ricordato nell’Albo d’Oro dell’Aeronautica Italiana, nella bibliografia italiana e in numerosissime pubblicazioni di varia natura. In effetti, ai suoi esordi l’aspetto militare dell’aeronautica è infatti strettamente legato a quello ludico e sportivo.

Il suo impegno nell’esercito non va comunque sottovalutato. Nel settembre 1913, agli ordini del capitano Gaspare Bolla prende parte alle grandi manovre della Cavalleria come comandante della squadriglia di posizione del “partito rosso dell’invasore” dotata di biplani Farman a controllo della linea fra il campo d’aviazione di San Francesco al Campo alle porte di Torino e quello di Busto Arsizio. Per curiosità, nel “partito azzurro” opposto alla squadriglia del Gaviglio vola un giovanissimo Francesco Baracca, allora agli albori della sua carriera di aviatore.

Dal 16 gennaio 1915, come ufficiale di fanteria, viene trasferito con Regio Decreto – e come molti altri ufficiali – nel Corpo aeronautico militare. Nel mese di giugno il Capitano Gaviglio è osservatore alla 9ª Squadriglia da ricognizione e combattimento dotata di Farman 14 all’Aeroporto di Udine-Campoformido prima di passare al comando del 2º Gruppo. Il 18 agosto dello stesso anno viene promosso al grado di maggiore. Nel giugno 1916 è impegnato con il grado di tenente colonnello come comandante del IV Gruppo Aeroplani sul fronte veneto. Dal 25 ottobre 1917 al 5 marzo 1918 con il gradi di colonnello è comandante dell’11º Reggimento fanteria “Casale” della Brigata Casale, impegnata sul fronte del Piave.

Con il grado di colonnello di fanteria nel Corpo Aeronautico Militare lo si trova come comandante di Aeronautica nell’ordine di battaglia della Battaglia di Vittorio Veneto del 24 ottobre 1918, dove fa parte della 7ª Armata delle Giudicarie agli ordini del tenente generale Giulio Cesare Tassoni. Nel maggio del 1919, a guerra finita, figura come “colonnello comandante interinale superiore di aeronautica”.

Si spegne a Piacenza il 30 aprile 1924: non ha ancora compito 54 anni.

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