L’agenzia delle entrate conferma: silurato con 50.000€ chi preleva questa quantità di contante al bancomat | Scattano accertamenti

Agenzia delle Entrate - fonte_Ansa - piemontetopnews.it
Scattano gli accertamenti da parte dell’Agenzia delle Entrate, confermate le possibili sanzioni nel caso in cui si prelevi al bancomat, si rischia grosso.
Siamo in un periodo in cui i controlli fiscali sono sempre più serrati e particolare attenzione viene data nei confronti dei pagamenti e dei prelievi in contanti. Si crede in maniera più o meno certa che, l’utilizzo di importanti importi in contanti possa essere dato da gestioni poco consone alla legge.
Chi preleva somme ingenti, da questo momento in avanti, potrebbe trovarsi al centro di un’indagine dell’Agenzia delle Entrate, con consequenziale accertamento fiscale.
Ma cosa ci sarebbe di vero in tutto questo? Sembra che il muro di 50 mila euro potrebbe essere il vero limite critico a cui prestare particolare attenzione.
Ecco allora cosa bisogna sapere a riguardo e soprattutto in che modo è possibile evitare di finire nell’occhio del ciclone.
Quando il contante fa scattare il campanello d’allarme del Fisco
Per finire nel mirino dell’Agenzia delle Entrate sono veramente tanti gli errori che si possono compiere. In particolare negli ultimi anni il prelievo in contanti è finito letteralmente nell’occhio del ciclone, soprattutto se si tratta di prelievi veramente importanti. Le stesse banche sono titubanti nel dare denaro ai loro correntisti, spingendoli verso l’utilizzo di metodi di pagamento che siano tracciatili. Superare i 50 mila euro di prelievo in contanti, potrebbe costare molto più caro di quello che si possa pensare. Il fisco vuole sapere per quale motivo si ha bisogno di quel contante.
Ovviamente prelevare dal proprio conto va non è illegale, ma le normative sul contante sono veramente molto rigide. Proprio l’introduzione di nuove regole ha fatto in modo che un’azione semplice come un prelievo al bancomat potrebbe esser la spia di un sistema illegale, azioni antiriciclaggio che devono essere contrastate. In particolare il problema sorgerebbe nel momento in cui la somma prelevata si rivela essere più alta in confronto allo stile di vita che si conduce solitamente.
Oltre la soglia: cosa succede se si prelevano 50.000 euro in contanti
Quando si parla della soglia di 50 mila euro, non ci si riferisce a un tetto che viene imposto dalla legge, ma di un limite oltre al quale, anche da parte della banca, scatta la segnalazione antiriclaggio. Gli istituti bancari sono obbligati a inviare all’Unità di Informazione Finanziaria (UIF) della Banca d’Italia ogni movimento che possa apparire anomalo o sospetto. A decretare tutto ciò ci pensa la normativa contenuta nel D.lgs 231/2007, più volte aggiornato, il quale va a stabilire limiti molto severi all’utilizzo del contante per i pagamenti. Al momento il limite è posto a € 3.000. Tutto questo ha valore anche nel caso in cui l’importo venga frazionato in più ritiri in contanti.
Se le autorità riscontrano che il denaro prelevato viene utilizzato per operazioni che cercano di aggirare una certa soglia. Ovviamente il prelievo in se non è vietato del tutto, ma solo se irregolare. Le sanzioni nel caso in cui si faccia un utilizzo irregolare del denaro vanno dall’1% al 40% dell’importo movimentato, con aggravio se si superano i 50 mila euro.