Fiori & Piante

Iperico, il fiore color del sole di San Giovanni Battista e dell’estate

La festa di san Giovanni coincide con il Solstizio d’Estate, giorno prezioso per il significato che ha: è la festa del sole. Nei climi più temperati il sole appare finalmente più caldo, più vicino, più forte per completare la maturazione d’ogni spiga, ed era così atteso che anticamente all’alba di questo giorno alcuni popoli celebravano il rituale di incatenamento del sole ad un pilastro. Così legato e trattenuto il sole faceva promessa di non fuggire più e di tornare puntuale ancora l’anno seguente, nello stesso punto e nello stesso giorno.

Il sole significava ovunque vita, salute forza e inizio della stagione più piena e la raccolta delle erbe salutari chiamate le “madri divine” veniva fatta in questo periodo particolare. Poiché la natura e il ciclo delle piante sono determinanti per tutti gli esseri viventi, ricordare che usi e costumi del passato sono stati travasati in altre forme non ne cambia la simpatica necessità di riconfermarne l’importanza.

Oggi rimane il senso della festa nel falò che si brucia nella notte di San Giovanni. Si bruciano rovi in Spagna, in alcune nostre regioni si bruciano rami di alloro, di ulivo e di eucalipto, come accadeva nei secoli passati, perché il fuoco ha significato di purificazione.

Come in passato il dio Sole era considerato un dio guaritore, san Giovanni diventa protettore della salute, e le erbe raccolte all’alba di questo giorno in particolare modo la procurano. Così come si racconta che protegga dai danni delle erbe malefiche che in questo giorno si possono mangiare senza alcun danno, poiché il santo le purifica.

Fiore di San Giovanni è l’iperico, infatti, ma anche la pianta dell’aglio naturalmente, la lavanda, e il rosmarino che è simbolo d’immortalità…

L’iperico ha dei luminosi fiori d’uno splendente giallo oro ed è considerata l’erba d’amore per eccellenza. Un tempo un intreccio di questi fiori e betulle e spighe veniva usato per proteggere stalle, case e greggi, e nei campi di grano si spargevano rami di salvia e rosmarino, per noi tutto questo è obsoleto e superfluo, abbiamo chimica e cosmesi e reti di protezione antigrandine negli omologati stabilimenti campestri. Ma forse dicendo noi, davvero dobbiamo dire noi alcuni diversi che non abbiamo nulla di tutto questo, vogliamo la ricetta almeno dell’acqua dell’eterna giovinezza e della bellezza: eccola si fa con rosmarino e con aggiunta di menta, limone e acqua di rose. (e l’allegra magia della notte di San Giovanni ).

Una magia pratica e concreta è piantare una piantina di iperico nel giardino, è perenne e rifiorirà tutti gli anni.

Roxi Scursatone

Roxi Scursatone: artista e scrittrice. Ha frequentato l’Accademia Albertina e l’Ateneo torinese. Si è occupata da sempre di letteratura, critica d’arte e saggistica. Ha pubblicato il libro di critica letteraria “Breviario estetico di Gaia” (Genesi ed.) e “Jole con l’arte nei sandali” (Genesi ed.). Da più di un decennio suoi articoli e saggi brevi su artisti sono presenti sulla rivista “Vernice”. E per anni è sul periodico “Chiaravalle” con la sua rubrica dedicata all’arte e ai fiori. Suoi testi di poesia visiva sono stati pubblicati sulla rivista di poesia multimediale “Offerta speciale”.

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