INPS, addio per sempre: non parlerete più con nessun operatore | Arrivato l’annuncio da brividi

L'AI cambia il mondo del lavoro - Piemontetopnews.it

L'AI cambia il mondo del lavoro - Piemontetopnews.it (Foto Canva)

L’attesa per parlare con un operatore può diventare da lunga a eterna: svolta epocale nel mondo del lavoro.

Un’altra primavera è quasi alle spalle e con essa lo “stress da 730”. La dichiarazione dei redditi relativi all’anno 2024 appartiene (per fortuna) già al passato. Con tutte le conseguenze positive del caso.

Buste e carpette contenenti Cud e moduli da consegnare al commercialista possono venire archiviate insieme… al numero di telefono dello stesso professionista di fiducia. Si va quindi verso un’estate di serenità? Mai dire mai…

Gli imprevisti della burocrazia, infatti, soprattutto in Italia, sono costantemente all’ordine del giorno. Anche se si è in ordine con le tasse può sempre spuntare qualche brutta sorpresa, legata magari ad un conguaglio o ad una trattenuta nella busta paga.

Per questo il giorno della ricezione dello stipendio mensile è sempre atteso con un pizzico di preoccupazione, con la speranza che non ci siano discrepanze rispetto alle previsioni. Se così non fosse, che fare?

Incubo call center: spunta il problema dell’operatore virtuale

Rivolgersi all’amministrazione è la soluzione più logica, ma solo per i lavoratori dipendenti. La fortuna di essere già in pensione rischia infatti di essere “bilanciata” dal rischio di doversi rivolgere al call center INPS, impresa non sempre semplicissima.

Tuttavia, per la serie al peggio non c’è mai fine, ad aggiungersi la classica chiamata ai servizi di assistenza alla difficoltà nel prendere la linea da qualche tempo è subentrato il rischio di non trovarsi come interlocutore un essere umano. “Colpa” dell’intelligenza artificiale, il cui impiego nel mercato del lavoro è in costante aumento.

Novità epocale per il call center INPS - Piemontetopnews.it
Novità epocale per il call center INPS – Piemontetopnews.it (Foto X)

L’AI invade il mercato del lavoro: tutte le professioni a rischio di automatizzazione

Due anni e mezzo dopo il lancio di ChatGPT di OperaAI il dibattito sull’impatto dei modelli linguistici ampi (LLM) nel mondo del lavoro infuria ed è già arrivato ad una conclusione. In tempi brevi il 40% dei lavori sarà impattato dall’intelligenza artificiale. Tra le professioni più a rischio di automatizzazione ci sono proprio gli operatori call center e gli assistenti statistici, oltre agli impiegati. Figure storiche, ma i cui lavori comportano operazioni di routine che possono essere assorbite dalle macchine, con ovvi risparmi per le aziende.

Uno scenario da brividi, che peraltro potrebbe non agevolare gli utenti, dal momento che non sempre un operatore “virtuale” è in grado di capire le domande formulate, se appena fuori dall’ordinario. Per fortuna non tutti i settori saranno interessati a questa trasformazione. Immuni o quasi saranno le professioni con una bassa esposizione all’automazione e quelle che richiedono un elevato grado di interazione personale. Di lavoratori manuali (falegnami, lavapiatti), di atleti e di insegnanti in carne e ossa continueremo ad avere bisogno.