In calo del 90% i passeggeri: Gtt ricorre alla cassa integrazione
TORINO. A fronte dell’emergenza Coronavirus che ha ridotto drasticamente l’utilizzo e il servizio dei mezzi pubblici, Gtt ha avviato la procedura per la richiesta del Fondo Bilaterale di Solidarietà, l’omologo della cassa integrazione per questo comparto. Lo ha annunciato, in Commissione consiliare, il presidente e amministrazione delegato dell’azienda del trasporto pubblico torinese, Giovanni Foti, che ha inviato oggi la comunicazione ai sindacati “con i quali – ha detto – avvieremo l’esame congiunto e faremo un piano per l’attivazione, dal 30 marzo, del provvedimento che potrà riguardare tutto il personale a rotazione e garantendo ovviamente il servizio”.
Secondo i dati illustrati, c’è stata una riduzione di circa il 50% del servizio a fronte di un calo di oltre il 90% dell’utenza, crollata in particolare per la metro dove, a fronte di 155 mila passaggi al giorno in periodi normali si è arrivati a 10 mila. Un calo che va a incidere sui conti dell’azienda che incassa circa 9 milioni al mese dalla bigliettazione. “Manteniamo il servizio e vogliamo continuare a farlo – ha detto Foti –, ma ci preoccupa che a livello nazionale non ci siano ancora stati interventi economici per il nostro comparto. Chiediamo che ci vengano riconosciute anche la produzione del servizio non fatta e i ricavi. Oggi l’unica operazione che possiamo, con grande dispiacere, è la richiesta del Fondo Bilaterale di Solidarietà, un intervento a tutela dei lavoratori e del loro futuro e dell’azienda”.