Il Piemonte ha deciso: ecco il primo Reddito di Età della storia | Finalmente protetti i piemontesi più fragili

Reddito di età - fonte_PTN - piemontetopnews.it
Il Piemonte ha deciso che era il momento di aiutare i più fragili e lo fa grazie a quello che è noto ormai come Reddito di età.
Il dibattito politico per quello che riguarda il welfare sembra ormai concentrarsi solo su numeri e dettagli. Ma spesso ci si dimentica che alcune regioni sono in grado di introdurre delle misure che diventano di grande aiuto per tutti i cittadini. Questa volta è il Piemonte ad avere la palma di regione più attenta ai bisogni dei suoi residenti.
È la prima volta nella storia italiana, che la regione decide di lanciare quello che è stato definito Reddito di età, una misura eticamente innovativa in grado di proteggere il reddito familiare e di andare ad offrire aiuto a quelle che sono le fasce più in difficoltà di tutta la popolazione.
Si tratta di un’iniziativa presa proprio per andare incontro alle famiglie che hanno accusato il colpo della crisi economica.
Quello che si vuole fare non è solo dare dei soldi, ma garantire un’opportunità, delle relazioni e istruzione a coloro che partono in svantaggio.
Il Reddito di Età come forma di protezione sociale
I cittadini più in difficoltà a più riprese hanno chiesto alle istituzioni di andargli incontro, di aiutarli a sostenere quelle che sono le spese più importanti per mantenere se stessi la loro stessa famiglia. Purtroppo la realtà economica italiana ci dice che le famiglie hanno difficoltà concrete non solo a provvedere alle loro spese, che siano alimentari o di altro genere, ma anche a mandare a scuola i loro figli. Si rischia quindi di finire per fare un salto indietro nel tempo di più di cinquant’anni, eppure vige l’obbligo scolastico, ma nessun aiuto a riguardo.
Proprio per questo motivo è stato pensato il reddito di età, iniziativa che parte da Torino e che si spera arrivi anche ad altri comuni italiani.
Cosa sapere sull’importante iniziativa
In quel di Torino oltre 60 ragazzi e ragazzi tra i 9 e i 14 anni hanno appena iniziato un percorso di studi che unisce scuola, tempo libero, supporto psicosociale e valorizzazione delle competenze. 3 sono gli istituti che sono stati coinvolti nel progetto, ovvero Leonardo Da Vinci-Frank, Ennio Morricone e Aristide Gabelli. Quello che viene attuato non è un provvedimento economico in senso classico, non un bonifico mensile o una misura di sostegno al reddito come è stato l’assegno di inclusione quella che viene concessa è una sorta di protezione educativa integrata con la possibilità di approfondire la propria formazione, anche le proprie relazioni.
Quello che si garantisce è una forma nuova di cittadinanza per i giovani, un capitale simbolico che vale quanto è forse di più di un assegno, sottolineando l’importanza dell’istruzione.