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1424 – 2024: compie seicento anni il “Drapò” del Piemonte

Al via le celebrazioni dedicate alla bandiera piemontese: fu adottata per la prima volta il 15 agosto 1424 da Amedeo VIII, detto il Pacifico, in occasione dell’investitura a Principe di Piemonte del figlio Amedeo junior

Il 13 febbraio 2024, presso la Sala Viglione di Palazzo Lascaris, ha avuto luogo la conferenza stampa presieduta da Presidente del Consiglio Regionale Stefano Allasia, nel corso della quale è stato presentato il Programma dei festeggiamenti per i primi Seicento anni della Bandiera del Piemonte, il “Drapò”.

Lo storico vessillo venne adottato la prima volta il 15 agosto 1424 da Amedeo VIII, detto il Pacifico, primo Duca di Savoia, in occasione dell’investitura del titolo di Principe di Piemonte concesso al figlio Amedeo junior. Chiamato “drapò”, ed originariamente destinato a tutti i figli primogeniti, divenne poi lo stendardo ufficiale di Casa Savoia. È composto da una croce bianca (o argentea) – raffigurante la Croce di San Giovanni – in campo rosso, ed è contornato da un profilo azzurro. La croce è sormontata dal simbolo araldico che contrassegnava la primogenitura, detto “lambello”: questa figura, di colore azzurro, è composta da un listello dal quale pendono tre gocce stilizzate a forma di trapezio, simbolo dei tre Casati che hanno governato lo stato sabaudo: gli Angiò, gli Acaja e i Principi di Savoia. Secondo un’altra interpretazione, il lambello azzurro rappresenterebbe la sintesi grafica dei nastri frastagliati appesi all’elmo che veniva indossato dai primogeniti, al momento dell’investitura del titolo di Principe eredatario.

In origine, il Drapò era frangiato con fili dorati.  Il nastro arancione, talora appeso all’asta della bandiera, rappresenta l’unione di tutti i paesi del Piemonte.

Per le celebrazioni dedicate alla bandiera del Piemonte, è stato creato un apposito slogan (“Drapò, 600 anni d’amore”) e un logo molto avvincente (un Drapò sventolante sulle cifre 6, 0, 0 legate tra loro come gli anelli di una catena, che sovrasta la scritta bilingue “Seicento anni della nostra bandiera | Sessent ani ’d nòstr drapò”). Il Programma, dislocato in diversi luoghi e prestigiose locations cittadine, si presenta intenso e molto interessante.

a) Un libro e un Concerto:

21 febbraio 2024, ore 11 | Salone delle Guardie Svizzere – Palazzo Reale, Presentazione del libro “Ël Drapò” | Storie e curiosità intorno alla bandiera del Piemonte, Michele D’Andrea e Enrico Ricchiardi, Centro Studi Piemontesi

26 febbraio 2024, ore 21 | Conservatorio Giuseppe Verdi, Piazza Bodoni, “Ël Drapò”, Grande Concerto popolare per i 6oo anni della nostra bandiera

b) Stati Generali della cultura piemontese | Festival dell’identità e del popolo piemontese al Circolo dei Lettori, Via Bogino 9:

1° marzo 2024, ore 9.30 | Convegno “La Lingua piemontese, la Storia del Piemonte, la Letteratura e la Poesia in Lingua piemontese, le minoranze linguistiche. Oggi la Lingua piemontese è ancora viva?”

2 marzo 2024, ore 9.30 | Convegno “Letteratura, cinema, teatro, musica, arte in Peimonte. Scritti, opere, personaggi, scrittori e giornalisti che hanno posto le radici culturali del territorio come punto fondande della loro attività”

2 marzo 2024, ore 20.30 | Spettacolo Musicale in Lingua piemontese e premio a Susanna Egri

c) “La Storia ch’as bogia” | Rassegna di Gruppi Storici e Folkloristici piemontese, Venaria Reale

10 marzo 2024, ore 10 | Esibizioni nelle piazze della città

ore 14 | Grande Corteo storico lungo il centro di Venaria Reale, fino alla Corte d’Onore della Reggia. A seguire, cambio solenne della Guardia eseguito dal Gruppo storico Pietro Micca

ore 17.30 | Cerimonia della firma del Registro regionale dei Gruppi storici

d) “Dal Drapò al Tricolore” | Museo Nazionale del Risorgimento Italiano – Piazza Carlo Alberto 8, Torino

17 marzo 2024 | Riapertura straordinaria al pubblico della Camera dei Deputati del Parlamento Subalpino e visita animata attraverso la musica per raccontare la storia che ha portato dal Drapò del Piemonte alla definizione della Bandiera italiana.

Per dirla con le parole del Presidente del Consiglio Regionale Stefano Allasia: «la Campagna “Drapò, 600 anni d’amore” è un’occasione unica per celebrare un simbolo così significativo per il Piemonte. È un invito a riscoprire il nostro patrimonio storico, linguistico e culturale, a riappropriarci delle nostre radici e a trasmettere alle future generazioni l’amore che nutriamo per la nostra terra».

È davvero confortante constatare l’interesse e l’amore per la nostra Regione, la sua lingua, le sue tradizioni e i suoi valori, condiviso da tante Associazioni Culturali del Territorio che hanno fatto fronte comune per realizzare un memorabile Progetto di festeggiamenti in onore di una bandiera, che è simbolo di unità e di comunione per tutti i Piemontesi – di nascita o di adozione – ma anche espressione di valori culturali consolidati nel tempo.

E concludo con questi miei versi bilingui, che dedico al “Drapò” per celebrarne la foggia e i colori e il pregnante valore simbolico aggregante e identitario:

Ij ragg ëd l’alba d’òr son toa curnis, / mentre ’n lambel e ’l cel a t’ancoron-o, / ò ardenta, candia cross, su ’n tapiss ross”.

“Bordato con i raggi dell’aurora, / un lambello e un cielo azzurro fan corona / ad una bianca croce ardente in rosso fuoco”.

Sergio Donna

Sergio Donna

Torinese di Borgo San Paolo, è laureato in Economia e Commercio. Presidente dell’Associazione Monginevro Cultura, è autore di romanzi, saggi e poesie, in lingua italiana e piemontese. Appassionato di storia e cultura del Piemonte, ha pubblicato, in collaborazione con altri studiosi e giornalisti del territorio, le monografie "Torèt, le fontanelle verdi di Torino", "Portoni torinesi", "Chiese, Campanili & Campane di Torino", "Giardini di Torino", "Fontane di Torino" e "Statue di Torino". Come giornalista, collabora da alcuni anni con la rivista "Torino Storia". Come piemontesista, Sergio Donna cura da tempo per Monginevro Cultura le edizioni annuali dell'“Armanach Piemontèis - Stòrie d’antan”.

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