Cultura & Spettacoli

Cirko Vertigo, un ambizioso cartellone stagionale: si parte il 10 ottobre

TORINO. Numerose compagnie circensi affermate a livello internazionale, maestri della clownerie come Pierre Byland, alcuni narratori affermati: è quanto propone il cartellone 2018/2019 del Cirko Vertigo, presentato ieri al Café Müller di Torino. In linea con il nuovo corso intrapreso a partire dalla passata stagione e grazie agli spazi di cui dispone, con un totale di 853 posti a sedere, la Fondazione Cirko Vertigo oggi è in grado di offire al pubblico un’autentica esperienza di arti performative contemporanee: circo, danza, prosa, illusionismo e concerti. Merito di una rete di scambio e confronto con altri teatri in Europa, che ha consentito di costruire una “stagione laboratorio” in cui il pubblico ha la possibilità di vivere tutte le sfumature del teatro allo stato puro, al fianco di grandi maestri e sperimentatori.

Dal 13 ottobre 2018 al 13 aprile 2019 sono in programma 38 titoli, 71 repliche e oltre 150 artisti nazionali e internazionali. Tra i nomi di punta della stagione teatrale ci saranno la compagnia francese Defracto, la compagna Poivre Rose composta da artisti provenienti da Quebec, Francia e Belgio, il maestro della clownerie Pierre Byland che ha introdotto il naso rosso nella pedagogia di Lecoq, l’illusionista Paolo Carta, il duo di funambolici attori Donati & Olesen, e i narratori Eugenio Allegri, Stefano Benni e Simone Christicchi.

Cirko Vertigo apre anche i propri palcoscenici alla sperimentazione condotta da giovani artisti e compagnie come Ateliersi e Ivana Messina. Completa la proposta artistica la produzione natalizia, il Vertigo Christmas Show, in programma dal 26 dicembre 2018 al 6 gennaio 2019 al Teatro Le Serre di via Lanza a Grugliasco e a cui si aggiunge il nuovo format Müller Kabaret che fa rivivere le atmosfere anni ’40. Gli spettacoli saranno ospitati in parte a Grugliasco (Chapiteau Vertigo e Teatro Perempruner) e in parte al Café Müller di via Sacchi a Torino.

«La nuova stagione – affermano Paolo Stratta, direttore della Fondazione e Caterina Mochi Sismondi, regista e direttrice artistica del Café Müller – è un ulteriore passo in avanti nella direzione della contaminazione per attraversare i confini tra le arti e poter parlare sempre più solo di spettacolo dal vivo. Ed è per questo che la parola si impasta indissolubilmente con l’immagine, il corpo del performer genera e interpreta le sonorità sulla scena, la musica non accompagna ma qualifica i lavori e si sostiene un percorso in cui la narrazione lascia sempre più lo spazio all’esperienza. Per fare sul serio abbiamo chiamato a raccolta percorsi artistici originali di autori emergenti ed affermati cercando l’autenticità e la libertà che riconosciamo – oltre a teatrodanzamusicacirco – anche alla più grande tradizione del clown e del teatro comico che quest’anno vede nella presenza del maestro Pierre Byland il momento più simbolico».

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