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L’avventura di centinaia di scout veneti e stranieri “conquista” quest’anno il Canavese

VIALFRE’. Attesi oltre 4 mila giovani esploratori provenienti da tutta Italia al Campo Nazionale 2018. Si terrà dal primo al 13 agosto prossimi a Vialfrè (Torino), luogo che ospiterà anche 300 scout veneti del Cngei, il Corpo nazionale Giovani esploratori ed esploratrici italiani. Dai 12 e i 16 anni, i ragazzi, che potranno partecipare al campo accompagnati dai propri capi educatori, provengono dalle otto sezioni venete di Bassano del Grappa, Lonigo, Padova, San Martino Buon Albergo, Spinea, Venezia, Verona e Vicenza.

In compagnia degli italiani saranno presenti alcuni reparti stranieri, ognuno dei quali sarà affiancato a un reparto italiano, al fine di condividere un momento di vita insieme, oltre alle attività in programma. Quest’anno il tema principale del campo sarà l’avventura, da vivere avvalendosi di strumenti e tecniche del metodo scout: aria aperta, servizio, espressione, fuochismo, nautica, orientamento, pionierismo e passeggiate nella natura.

I ragazzi saranno inseriti in uno dei tredici sotto campi allestiti per ospitare esploratori ed esploratrici, che, al termine delle giornate, avranno modo di  rilassarsi, così come qualcuno di loro racconta: «La sera, al fuoco di bivacco, la fiamma arde, le storie ritornano, i canti si levano». Tra valori quali solidarietà, coeducazione e rispetto dell’ambiente, punto di riferimento fondamentale per il Cngei, l’associazione si prefigge di costruire un mondo migliore grazie ai valori scout e attraverso l’educazione di coloro che un giorno abiteranno questo mondo, : giovani. Insegnando a diventare un buon cittadino, in grado di compiere scelte autonome e responsabili, impegnato in prima persona a promuovere, tra gli altri,i diritti universali e la pace, la Cngei mira allo sviluppo di un proprio cammino spirituale, orientato a dare un senso alla vita, scegliendo la laicità per considerare gli altri accogliendo le differenze senza pregiudizi, e restando sempre aperti al confronto.

Il medico torinese, Carlo Colombo, appassionato delle pratiche ginniche che aiutano la gioventù a crescere sana, durante un viaggio rimane affascinato dallo scautismo. Nel 1912, quindi, pubblica su un grande giornale romano un “Appello agli italiani”, invitando i genitori a far partecipare i propri figli a un evento presso la Canottieri Lazio, prospettando attività utili e importanti sotto l’aspetto fisico, morale e patriottico. L’appello è colto: una grande affluenza di giovani e famiglie convince Colombo della forza della sua proposta, e, dopo un altro importante incontro nella primavera del 1913, il medico dà vita al Cngei, subito aperto anche ai ragazzi più piccoli, i novizi, e alle ragazze. L’impegno laico è orientato verso una scelta di campo precisa in una Italia che, in quell’epoca, viveva fortemente il dualismo, nato dopo l’unificazione del 1870, tra il potere politico dello stato e quello religioso del papa.

“C’è Avventura”, il campo 2018, è quasi pronto, come si legge su Instagram: «Ultimi giorni di preparativi, affinate le vostre tecniche, preparate i vostri zaini, ma soprattutto armatevi di tanto entusiasmo e voglia d’avventura!»

Informazioni cn2018@cngei.it

Simona Cocola

Giornalista pubblicista torinese, ha iniziato a collaborare per la carta stampata nei primi anni dell'università, continuando a scrivere, fino a oggi, per diverse testate locali. Ha inoltre lavorato in una redazione televisiva, in uffici stampa, ha ideato una rubrica radiofonica, ed è autrice di due romanzi.

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