“Scusi agente, ero in un bagno di sudore” | Accende l’aria condizionata e la Finanza la multa a sangue: 444€ di sanzione

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L’estate in Italia porta con sé non solo spiagge affollate e gelati artigianali, ma anche caldo torrido e multe inesorabili
Immaginate la scena: l’auto ferma sotto il sole cocente di luglio, l’abitacolo trasformato in un forno, il sudore che cola inarrestabile. La tentazione di accendere l’aria condizionata, anche solo per pochi minuti, è quasi irresistibile. Si pensa di essere al riparo da occhi indiscreti, magari in un parcheggio isolato o in una piazzola di sosta..
E invece, ecco che compare la pattuglia della Guardia di Finanza, o della Polizia Locale, pronta a far valere una norma che, sebbene introdotta nel lontano 2007 e aggiornata negli anni, continua a cogliere molti impreparati.
Proprio in questo periodo afoso infatti, si inserisce una delle norme del Codice della Strada più discusse e, a quanto pare, meno conosciute dagli automobilisti:
il divieto di tenere il motore acceso durante la sosta del veicolo per far funzionare l’aria condizionata.
Un divieto per l’ambiente, un salasso per il portafoglio
Il divieto che, come dimostra la recente esperienza di numerosi malcapitati automobilisti, può costare una multa salatissima: ben 444 euro, come previsto dall’Articolo 157. Un prezzo salato per un po’ di fresco, che dovrebbe far riflettere sull’importanza di adottare comportamenti più responsabili alla guida e, in questo caso specifico, durante le soste.
Il motivo di questo divieto è duplice: ridurre l’inquinamento atmosferico e limitare lo spreco di carburante. Tenere il motore acceso a veicolo fermo, infatti, comporta l’emissione di gas di scarico inutili, contribuendo al peggioramento della qualità dell’aria, soprattutto nei centri urbani. Non solo, è anche un dispendio energetico non indifferente, che va a incidere sui consumi e, di conseguenza, sul portafoglio dell’automobilista.
Le eccezioni (e non)
L’Articolo 157 del Codice della Strada è chiaro: il divieto si applica alla “sosta”, intendendo con essa una sospensione della marcia protratta nel tempo, con la possibilità per il conducente di allontanarsi dal veicolo. Questo significa che se siete in coda nel traffico o fermi a un semaforo, potete tranquillamente tenere l’aria condizionata accesa.
Ma se vi parcheggiate per una pausa, anche breve, per leggere un giornale, fare una telefonata o semplicemente rinfrescarvi, dovete spegnere il motore. Vale la pena sottolineare che questa norma non si applica ai veicoli elettrici, i quali non producono emissioni inquinanti quando il motore è acceso per far funzionare il climatizzatore. La sanzione, che varia da un minimo di 223 a un massimo di 444 euro, è tutt’altro che leggera.