Addio JUVENTUS, dobbiamo salutarti per sempre: chiusa a tempo indeterminato | Tragedia immane improvvisa

Kenan Yildiz - Piemontetopnews.it

Kenan Yildiz - Piemontetopnews.it (Foto X)

Altra stagione da dimenticare per i bianconeri: un dato conferma come l’epoca dei trionfi sia lontanissima.

Cos’è un anno senza vincere trofei nel calcio moderno? Un’eternità per i tifosi, molto meno per una società. La dicotomia è presto spiegata: per un club, oggi, competere per vincere vale esattamente quanto riuscire a farlo.

Con tanti saluti alla passione dei tifosi, tra arrivare secondi in quasi tutte le competizioni e vincere una finale o un campionato la differenza è minima. L’arcano si spiega attraverso i premi generosamente elargiti da chi le competizioni le organizza.

Il confine tra la vincitrice e la finalista sconfitta è in sostanza tutto o quasi nella cerimonia di premiazione, dal momento che la differenza di incassi tra chi trionfa e chi guarda gli altri festeggiare è minima.

Inevitabile che un tifoso guardi con ribrezzo a questa considerazione, ma tant’è. Per sostenere le spese di gestione di un club calcistico, in particolare quelle relative agli ingaggi, arrivare ad un passo dalla vittoria equivale sostanzialmente a primeggiare.

Juventus, si allunga il digiuno di successi: la conseguenza è inevitabile

Si guardi l’esempio della Juventus, che continua a stare al tavolo delle grandi d’Italia pur non vincendo lo scudetto da cinque anni e non arrivando tra le prime otto di Champions da sei. Merito degli aumenti di capitale decisi da Exor, ma anche dell’assidua frequentazione del più importante salotto europeo, che permette alla società di continuare a pagare stipendi elevati. Eppure, a tutto c’è un limite.

Il circolo va infatti alimentato, pena l’uscita dal grande giro. La conferma arriva dal fatto che solo 6 dei 25 giocatori più pagati della Serie A 2024-’25 indossa la maglia bianconera. Un segnale dei tempi e dei deludenti risultati degli ultimi tempi, che può però venire letto anche sotto un’altra ottica, buona per smentire un luogo comune sui ricchi stipendi dei calciatori.

Gli chef Enrico e Roberto Cerea - Piemontepnews.it
Gli chef Enrico e Roberto Cerea – Piemontepnews.it (Foto X)

Calciatori milionari? La professione che cambia la vita è un’altra

I professionisti del pallone guadagnano tanto, in alcuni casi tantissimo, ma c’è chi sta molto meglio e non stiamo parlando di affermati imprenditori internazionali o ricchi filantropi, bensì di chef. La classifica dei ristoratori stellati più ricchi d’Italia è infatti all’insegna di cifre da capogiro. A guidarla stabilmente è la famiglia Cerea. Famosa per il ristorante da Vittorio a Brusaporto (3 Stelle), a fine 2024 ha raggiunto quota 87 milioni di fatturato, 20 in più rispetto all’anno precedente, grazie a guadagni diversificati, compreso il catering.

A completare il podio è Antonino Cannavacciuolo, a quota 24 milioni di euro, il 4% in più rispetto all’anno precedente, e la famiglia Alajmo, che si attesta sui 19 milioni. Trattasi quindi di cifre ben diverse rispetto a quelle fatturate da un calciatore, se è vero che il più pagato della Serie A, e della Juventus, Dusan Vlahovic, si attesta sui 12 milioni netti. I tempi sono cambiati: se non si nasce Ronaldo o Messi, saper cucinare (e impiattare) conviene più che dare del tu al pallone…