Agenzia delle Entrate, “Chi ha una casa ci deve dare subito 2400 euro”: approvata la tassa | Dovete andare a vivere sotto i ponti

Agenzia delle entrate - fonte_Ansa - piemontetopnews.it
Approvata la tassa, adesso coloro che hanno una casa devono pagare un importo pari a € 2.400. Si va a vivere sotto i ponti.
Un vero e proprio fulmine a ciel sereno, quello che si è abbattuto su migliaia di proprietari immobiliari italiani. Sembra proprio che la decisione sia stata presa e chi possiede una casa rischia di dover pagare ben € 2.400. Su forum, social e professionisti del settore sta circolando questa voce dopo che è entrato in vigore il Decreto Legislativo 87/2024.
Si tratta di un vero e proprio salasso per molti cittadini, che non si attengono alla nuova disposizione. Si rischi quindi di ritrovarsi veramente sotto i ponti e tutto per via di un errore piuttosto sciocco.
Semplice immaginare che ci si sta chiedendo per quale motivo si rischia veramente così tanto, pagare somme a 3 zeri è qualcosa che non tutti si possono permettere e ci si chiede se c’è un modo per difendersi.
Insomma, cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.
Cedolare secca: cosa cambia davvero nel 2024
Le modifiche di cui si sta parlando riguardano la cedolare secca, ovvero quel regime fiscale agevolato che viene in genere utilizzato per gli affitti, sia di lunga che di breve durata e permetterebbe di pagare un’imposta sostitutiva al posto dell’IRPEF. In genere questa misura è molto utilizzata, anche per via degli importanti vantaggi che essa offre, considerando anche l’esenzione dall’imposta di registro e di bollo per la registrazione del contratto.
Eppure, pur essendo molto conveniente, l’Agenzia delle Entrate procede con una serie di controlli molto serrati. Con il Decreto Legislativo 87/2024, sono state inasprite le sanzioni per coloro che omettono di dichiarare la cedolare secca nel 730 o nell’Unico. Con un minimo di 500 euro, le sanzioni possono arrivare anche al 240%. In caso di errore il cittadino dovrà procedere con un ravvedimento operoso per ridurre i costi.
Cerchiamo di comprendere come si arriva a € 2.400
Adesso veniamo a quello che è il punto centrale di questa questione. Non si tratta di una tassa ma dei nuovi meccanismo di sanzione che possono portare proprio a questo risultato. Potremmo fare un esempio concreto per riuscire a comprendere tutto. Si si è proprietari di un immobile che viene affittato per un anno, si incassano 10 mila euro, optando per la cedolare secca, ma ci si dimentica di dichiararla in sede di 730. Quindi l’imposta da versare sarebbe di € 1.000, e il 240% è appunto € 2.400.
Un importo a cui ci si aggiungono interessi, penalità e altri importi per il ravvedimenti tardivo. Questo il motivo per cui ci si trova a sborsare questa somma.