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Tra ombre e penombre impregnate di mistero, raccontata in un libro la Torino soprannaturale

Edito da Intermedia Edizioni, è uscito il nuovo libro di Andrea Biscàro scritto con Livio Cepollina

Andrea Biscàro, scrittore di saggistica, autore, fra gli altri, di Buffalo Bill è arrivato a Torino e Il Maciste di Porta Pila. Storia di immigrati e del “Re” Maurizio, ha sviluppato una lunga collaborazione in campo editoriale con Milo Julini su tematiche squisitamente torinesi, scrivendo tre libri con lui: Strada facendo. Ricordando il Commissario Montesano, Diabolic Diabolich Diabolik. Tre storie vere ispirate dal «Re del Terrore e Una veggente per il Re.

Livio Cepollina è un giornalista, autore radiotelevisivo, collaboratore autoriale per emittenti radiotelevisive torinesi nonché storico autore de La Tampa, tra i principali giornali umoristici italiani. Amante di tutto ciò che ruota intorno alla psiche umana, è in continua ricerca dei dettagli storici e documentali che popolano la Torino delle piole, dei cortili e delle case di ringhiera.

La collaborazione tra due scrittori così differenti fra loro ha dato i suoi frutti.

Il libro rappresenta un autentico viaggio nel tempo in una Torino scomparsa. Rimangono i palazzi, le strade, i portici, ma l’anima è un’altra cosa, quella non c’è più.

Torino Soprannaturale copre un arco temporale che va dagli anni Trenta ai Novanta del Novecento.

La quarta di copertina del libro ci permette di fare capolino tra le pagine dell’opera e nello spirito della nostra città: «Il grande fuoco, autentico e fatuo, che ardeva in taluni personaggi torinesi, ha reso misteriose le notti subalpine, tutt’altro che fredde, men che meno grigie, squisitamente incastonate in questa città crepuscolare che sa sorprendere senza far baccano».

A Torino passione significa eleganza mista a quel tocco di mistero impreziosito e rafforzato da luci, riflessi, atmosfere delicate, linee morbide. Tutto questo è presente nel libro di Cepollina e Biscàro, declinato in ambito esoterico, nella miglior tradizione subalpina. Perché un tempo non eravamo soltanto la capitale dell’automobile, ma nei palazzi e lungo le vie della vecchia Torino esisteva un magico mondo sussurrato che gli autori hanno riprodotto grazie a una ricerca minuziosa.

A Torino parlare e scrivere di enigmi, leggende, soprannaturale può risultare rischioso.

Il pericolo sta nella ripetitività delle tematiche trattate. Ebbene, Torino Soprannaturale ha il pregio di essere originale. Si tratta infatti di un lavoro dove i grandi nomi, uno fra tutti Rol, non sono presenti, se non en passant. La scelta è voluta, intendendo così privilegiare strade meno battute del contesto esoterico cittadino. Non solo. La Torino narrata in questo libro è ricca di personaggi e situazioni che non di rado hanno vissuto all’ombra dell’autentico mistero, ma che di misterioso possedevano unicamente quel genere di magnetismo in grado di irretire uomini e donne bramosi di risposte immediate, in pena per un amore finito, in cerca di lumi per il futuro.

Maghi veri o presunti, chiromanti, circensi del paranormale, personaggi sui quali è impossibile esprimere un giudizio definitivo, altri che fanno sorridere, altri ancora che male odorano di fregatura anche da lontano.

Due penne così diverse e al contempo complementari hanno saputo ricostruire una città incredibilmente attiva, tutt’altro che opaca.

Nella loro ricerca si sono avvalsi del prezioso archivio on-line de La Stampa, con le sue ormai dimenticate inchieste sul paranormale realizzate negli anni Trenta così come nei Sessanta e Settanta. Anche l’Archivio di Stato si è rivelato utile. E ancora: personaggi della cultura e della televisione, intervistati dagli autori, hanno condiviso i loro preziosi ricordi sulla Torino degli anni Settanta e Ottanta, ricca di personaggi enigmatici, originali se non bizzarri.

Un ventaglio di umanità che è passato anche da librerie storiche come l’Arethusa e Il Tesoretto.

Il libro si apre con un personaggio che immediatamente dopo la sua morte, a inizio anni Novanta, è stato sostanzialmente rimosso dalla memoria storica della città: Carlo Bustico.

Carlo, per gli amici Carletto o Charlie, è stato un bon vivant dei salotti subalpini, dotato di facoltà paranormali, elegantissimo e forsanche rubacuori, abitante alla Crocetta.

Pochissimi si ricordano di lui, riferiscono gli autori. O forse non desiderano ricordarlo, chissà poi per quale ragione. Ciononostante, su Bustico esistono sparute tracce documentali che Cepollina e Biscàro hanno rintracciato a fatica, in una città che lo ha spesso e volentieri ospitato nei suoi salotti esclusivi.

Tutti questi personaggi, sono davvero tanti, non potevano rimanere rinchiusi nel polveroso baule chiamato dimenticatoio.

Parallelamente a questa carrellata di eterogenei protagonisti dell’ignoto, il volume ci presenta una storia che non è mai stata raccontata. Ci riferiamo al Mago Gabriel, bizzarro ed esilarante personaggio delle tivù private torinesi, diventato famoso a livello nazionale grazie a Mai dire Tv.

La quarta di copertina del libro è un esaustivo biglietto da visita, che proponiamo ai futuri Lettori di questo viaggio storico, culturale, umano ricco di sfumature appartenenti a una stagione irripetibile, come ogni stagione della vita che lascia il passo a quella successiva:

«La Torino Soprannaturale qui narrata non esiste più. È scomparsa con la sua kermesse di umanità. Queste pagine conducono il Lettore in una Camera del Tempo squisitamente subalpina, dagli anni Trenta ai Novanta del Novecento, con atmosfere in bilico tra realtà e fascinazione. Un percorso insolito lungo vie, portici, appartamenti, personaggi noti e meno noti legati alla magia, alla chiromanzia, alla sensitività. Il tutto condito con qualche storiella collaterale in grado di trasmetterci profumi e battiti d’antan.

In chiusura, il Mago Gabriel, personaggio unico nel panorama televisivo, torinese e nazionale, preso di mira dalla Gialappa’s Band per il suo italiano sconquassato e gli improbabili esperimenti Eso e Terici. Gabriel è stato anche il Santone delle Vallette, popolare quartiere cittadino, dove ha saputo raccordare, a modo suo, tradizioni della terra d’origine, superstizione e magia. Ben oltre il bizzarro personaggio, si scoprirà l’uomo nella sua storia di vita».

Pagine, quelle di Torino Soprannaturale, che offrono un valido contributo all’arricchimento della storia della nostra città, perché senza la sua componente misteriosa, Torino non è Torino.

Livio Cepollina e  Andrea Biscàro, Torino soprannaturale. Tra sensitivi, faccendieri della magia e il Santone delle Vallette, Intermedia Edizioni, 2023, pp. 212, euro 15

Paolo Barosso

Giornalista pubblicista, laureato in giurisprudenza, si occupa da anni di uffici stampa legati al settore culturale e all’ambito dell’enogastronomia. Collabora e ha collaborato, scrivendo di curiosità storiche e culturali legate al Piemonte, con testate e siti internet tra cui piemontenews.it, torinocuriosa.it e Il Torinese, oltre che con il mensile cartaceo “Panorami”. Sul blog kiteinnepal cura una rubrica dedicata al Piemonte che viene tradotta in lingua piemontese ed è tra i promotori del progetto piemonteis.org.

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