Grandi passi avanti in cardiochirurgia alle Molinette di Torino
Significativi progressi tecnologici e logistici per il trattamento delle malattie cardiovascolari: una modernissima sala ibrida emodinamica e un nuovo reparto di degenza. Importante il contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo che pone sempre più valore nei rapporti pubblico-privato e quindi nel paternariato
TORINO. Le innovazioni solitamente vanni di pari passo con le esigenze di chi deve fruire di determinate prestazioni e servizi, e questo vale soprattutto nell’ambito della Sanità. Tra queste ben si impone la “rivisitazione” di tutto il comparto della Cardiologia e della Cardiochirurgia all’ospedale Molinette, in particolare la nuova Sala Ibrida emodinamica e il nuovo reparto di degenza, diretti dal prof. Mauro Rinaldi. Alla inaugurazione, in presenza di un folto pubblico, hanno preso parola l’avv. Gian Paolo Zanetta (commissario della Città della Salute e della Scienza), l’assessore regionale alla Tuela della Salute Antonio Saitta, il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, e la vice presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo di Torino avv. Lisa Mattioli. L’ambizioso progetto è stato illustrato in tutti i particolari, occupa complessivamente oltre 1.300 mq per un costo di oltre 4 milioni di euro; in particolare, la Sala Ibrida è stata realizzata con un costo di 2 milioni di euro, di cui 1,7 erogati dalla Compagnia di San Paolo (la differenza dalla Regione Piemonte), mentre il reparto di degenza consta di 29 posti letto (in camere singole o doppie), la cui modernità e razionalizzazione garantiscono il massimo confort alberghiero nel rispetto dei più elevati standard qualitativi di sterilità ed asepsi, ed è costato 2 milioni e 300 mila euro.

«La necessità di queste innovazioni – ha sottolineato Saitta – consentirà risparmi, azione questa, avvalorata dal piano di rientro sanitario che ha significato meno personale dell’area sanitaria anche se, per contro, è aumentata l’attività in questo ambito». Una affermazione come richiamo al futuro Parco della Salute, la cui realizzazione (a quando?, ndr) è finalizzata a superare quelle difficoltà che sono rappresentate d
Circa 1.000 interventi di cardiochirurgia all’anno, per un totale di 4.650 interventi dal 2013 al 2017, e 652 trapianti di cuore dall’inizio ad oggi con una sopravvivenza del 60-70% nei primi dieci anni; inoltre, altro fiore all’occhiello, i trapianti polmonari: 315 dal 1993 al 2017. Nell’ultimo quinquennio sono stati trattati 175 i pazienti in stato di shock cardiogeno terminale dei quali il 60% dimessi, considerando che tali pazienti hanno un indice di mortalità del 100%. «Parte di questi – ha precisato il cattedratico – vengono indirizzati ad una assistenza meccanica, ov
