ENOGASTRONOMIA

Donne del Vino, una nuova delegata per il Piemonte

Ivana Brignolo Miroglio, presidente di Tenuta Carretta a Piobesi d’Alba, è la nuova delegata delle Donne del Vino del Piemonte. È stata eletta all’unanimità. Al suo fianco la vice Elena Bonelli, produttrice dell’azienda Ettore Germano di Serralunga d’Alba. Resteranno in carica nel triennio 2019-2022.

«A febbraio costituiremo il nuovo gruppo di lavoro con cui vorrei in questi tre anni riuscire a raggiungere alcuni importanti obiettivi per l’associazione – annuncia la neo delegata –. Tra questi, sviluppare dei progetti di turismo del vino, creare un gruppo giovani donne under 40 e favorire alcuni gemellaggi con altre Donne del Vino del mondo per internazionalizzare cambi culturali e viaggi studio».

Nel nuovo gruppo di lavoro in fase di formazione, ci saranno anche Valeria Gaidano, produttrice, Tenuta Tamburnin, Castelnuovo Don Bosco (At); Roberta Lanero, sommelier di Acqui Terme; Mirella Morra, sommelier e delegata Onav di Asti.

Le Donne del Vino piemontesi sono oltre 100, di cui 60 produttrici, 9 ristoratrici, 9 sommelier e il resto enotecarie, giornaliste, Pr. Dal 1988, anno di nascita dell’Associazione, sono state a capo della delegazione Piemonte: Claudia Ferraresi, Cristina Ascheri, Mariuccia Borio, Susanna Galandrino, Michela Marenco, Francesca Poggio, Renata Cellerino.

A livello nazionale, l’associazione è nata nel 1988 e conta oggi oltre 800 associate in tutta Italia tra produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier e giornaliste. Tra le sue più recenti azioni vanno ricordate la convention virtuale di Matera con le donne del vino del mondo con l’obiettivo di fare network fra le associazioni mondiali offrendo maggiori opportunità alla compagine femminile dell’enologia, la salvaguardia dei vitigni autoctoni italiani rari, la divulgazione dell’abbinamento vino rosato-pizza, le attività benefiche (raccolta fondi per le associazioni che si occupano di contrastare la violenza sulle donne, quella per aiutare i grandi ustionati delle zone povere del mondo e per i pastori del pecorino amatriciano che sono rimasti con le loro greggi nonostante il terremoto).

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