Embraco, salvi i 430 posti di lavoro grazie a un’azienda torinese e una joint venture israelo-cinese
RIVA DI CHIERI. Sono salvi i posti di lavori all’Embraco di Riva di Chieri. I 430 lavoratori dei 500 (una settantina hanno già lasciato l’azienda con esodi incentivati) saranno  riassorbiti dalle due nuove aziende in campo: una joint venture israelo-cinese che vorrebbe produrre robot per la pulizia dei pannelli fotovoltaici e filtri per l’acqua e la torinese la Astelav, che si occupa di rigenerazione di frig
«Si tratta di un’operazione andata a buon fine – ha continuato il ministro aggiungendo -. E’ ovvio che bisognerà stare molto attenti e vedere che le cose funzionino come sono state presentate ai sindacati i progetti da parte delle due aziende che investiranno nell’ex Embraco, riprendendo tutti i lavoratori con gli stessi diritti e le stesse retribuzioni, senza nessun supporto di denaro pubblico. Un incontro è previsto venerdì prossimo all’Unione industriale di Torino».
Soddisfazione anche da parte dell’assessora al Lavoro della regione Gianna Pentenero: «Oggi al ministero dello Sviluppo economico è stato compiuto un significativo passo in avanti, entrando nel merito delle soluzioni operative che riguardano il piano di re-industrializzazione del sito produttivo di Riva di Chieri. La Regione è disponibile a mettere in campo gli strumenti formativi e di politica attiva del lavoro che dovessero eventualmente rendersi necessari, a patto naturalmente che l’intero processo descritto oggi si realizzi e a fronte di tempi certi sull’assorbimento di tutti i dipendenti coinvolti».
