Un antico codice liturgico del XV secolo restituito dai carabinieri alla diocesi di Acqui
ACQUI TERME. Oggi al Santuario di Incisa di Scapaccino (At), in occasione della celebrazione eucaristica organizzata dal Comando provinciale dei carabinieri di Asti in onore alla Virgo Fidelis, patrona dell’Arma, alla presenza di monsignor Luigi Testore, vescovo di Acqui (Al) e del generale Riccardo Amato, vice comandante dell’Arma, viene restituito ai fedeli della diocesi acquese un prezioso codice liturgico della prima metà del XV secolo, sottratto in data imprecisata e recuperato, nel settembre 2017, dai militari del Nucleo carabinieri tutela patrimonio culturale di Torino. Le indagini del Nucleo, coordinate dalla Procura di Alessandria, sono scaturite da una segnalazione di un canonico della cattedrale di Acqui, studioso della vita e delle opere di San Guido, il quale aveva appreso che il raro breviario, scritto in caratteri gotici su antiche e delicate pergamene ad uso del coro e che riporta nelle ultime dieci pagine la vita di “San Guido”, patrono della città di Acqui, era stato posto all’incanto in una nota casa d’aste romana.
I successivi sviluppi investigativi, hanno consentito ai militari di acquisire la fotografia del bene in vendita, che una volta comparata con quelle contenute nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, la più completa banca dati di opere d’arte rubate esistente al mondo, non ha potuto che confermare l’esatta corrispondenza dell’opera con quella sottratta. Nel frattempo, però, il tomo era stato acquistato regolarmente da un professore di lettere della provincia di Ancona che, una volta indentificato, aveva detto di essere del tutto ignaro della provenienza illecita del bene, manifestando subito l’intenzione di volerlo restituire alla diocesi.