Ultim’ora: scoperto animale immortale | “È vivo e ha 42.000 anni”: c’è la prima fotografia ufficiale

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Un viaggio nel tempo che affascina: gli animali preistorici continuano a evocare in noi meraviglia e un senso profondo di mistero
Dal permafrost siberiano, dove il tempo sembra essersi fermato, è giunta una notizia che suona come fantascienza eppure è pura realtà: due vermi preistorici, rimasti congelati per oltre 40.000 anni, sono tornati in vita.
Non è un’illusione cinematografica, ma il frutto straordinario di uno studio condotto da un team russo dell’Istituto di Problemi Fisico-Chimici e Biologici del Suolo.
Immaginate: tra i 300 vermi nematodi recuperati da campioni di ghiaccio antichissimo, due in particolare, una volta scongelati, hanno mostrato segni di vita, ricominciando a muoversi e a nutrirsi. Una delle due creature è stata datata a 32.000 anni fa, mentre l’altra addirittura a 41.700 anni.
Per darvi un’idea, stiamo parlando di un’epoca in cui l’umanità non aveva ancora nemmeno immaginato la scrittura o costruito le prime città. La civiltà, come la conosciamo, era un concetto ben lontano nel futuro.
Un viaggio nel tempo biologico
Il permafrost, lo strato di terreno permanentemente congelato, si è rivelato un incredibile archivio biologico. In esso, organismi microscopici e macroscopici possono essere conservati in uno stato di criptobiosi, una condizione metabolica in cui la vita sembra essere sospesa. La temperatura costante e l’assenza di ossigeno creano un ambiente ideale per la conservazione a lungo termine.
Il team di scienziati russi ha lavorato con campioni di permafrost risalenti al Pleistocene superiore, recuperando questi nematodi dall’interno. Le analisi successive hanno confermato la loro età, rendendo questi vermi gli organismi multicellulari più antichi mai riportati in vita.
Sopravvivenza estrema
Questa scoperta non è solo affascinante, ma rivoluzionaria per la nostra comprensione della vita stessa. Ci dimostra che la sopravvivenza può assumere forme e tempi che vanno ben oltre la nostra concezione comune. La vita, in certi casi, ha la capacità di “mettersi in pausa”, di conservarsi in condizioni estreme, per poi riemergere quando le circostanze lo permettono.
È un incredibile esempio di criptobiosi, lo stato in cui gli organismi riducono al minimo le loro attività metaboliche per sopravvivere a condizioni ambientali letali, come temperature estreme, assenza di acqua o ossigeno. I vermi nematodi, noti per la loro straordinaria resilienza, ci offrono una lezione potente e una serie di slanci intellettuali, sulla capacità della vita di adattarsi e persistere. La loro storia ci porta a riflettere sui limiti della biologia e sulle incredibili strategie che gli organismi hanno sviluppato nel corso di milioni di anni per sfuggire all’estinzione.