Ultim’ora, “Inventata la primissima macchinetta del caffè rivoluzionaria”: solo il piemontese ci è riuscito | Nulla sarà più come prima

Gli italiani e il caffè, un binomio inscindibile - Piemontetopnews.it

Gli italiani e il caffè, un binomio inscindibile - Piemontetopnews.it (Foto Pexels)

Il caffè italiano è famoso in tutto il mondo: a ognuno la propria variante, ma tutti devono dire grazie al Piemonte.

Senza scomodare il carico di storia e di bellezze paesaggistiche ed architettoniche che ne fanno uno dei paesi più amati e frequentati da turisti di tutto il mondo l’Italia è famosa in ogni angolo del globo per mille e una ragioni legate ad alcune eccellenze universalmente riconosciute.

La qualità del cibo, i vini, la moda e in generale il Made in Italy sono solo alcuni esempi, tutti in grado di occupare storicamente posti molto elevati nella classifica dell’export del Belpaese in ogni angolo del mondo.

Un tempo c’erano anche le eccellenze sportive e in fondo ci sono ancora, anche se a cambiare sono state le discipline. Dal calcio si è passati al tennis, allo sci o al nuoto, ma la sostanza non cambia.

C’è però qualcosa legato molto più strettamente alla tradizione italica anche rispetto alle eccellenze della buona tavola. Stiamo parlando del caffè, che nel nostro paese ha radici davvero profonde e non conosciute da tutti.

Il caffè in Italia: una tradizione che fa rima con cultura

Se la sua introduzione nel paese risale ai tempi dei mercanti veneziani del XVI secolo, fu durante il 1800 e il 1900 che le caffetterie si diffusero trasformandosi in centri di scambio culturale e sociale. Nulla sarebbe però stato possibile se la qualità dell’espresso italiano non fosse eccellente.

In Italia quello della tazzina quotidiana è un vero e proprio rito. Tanti sono i tipi di caffè esistenti, molte delle quali associate a varianti regionali che rappresentano un vero e proprio vanto per le singole zone di provenienza.

La mitica caffettiera Bialetti - Piemontetopnews.it
La mitica caffettiera Bialetti – Piemontetopnews.it (Foto X)

La storia della moka in Italia: tutto ebbe inizio in Piemonte

Il punto di partenza comune a ogni tipologia di caffè è la Moka Express, l’iconica caffettiera che ha letteralmente rivoluzionato le nostre abitudini di “baristi per caso”. In ogni casa d’Italia che si rispetti c’è ben più di una moka e da qui si parte per le varie ramificazioni campanilistiche. A ognuno il proprio, ma su un punto non si può discutere: la superiorità del Piemonte.

Già, perché l’origine della moka, diventata nel corso degli anni anche un simbolo del design italiano, risale proprio all’intuizione di colui che può essere inserito tra i geni dell’industria nostrana. Parliamo di Alfonso Bialetti, che nel 1933 inventò proprio la moka a Omegna, sul Lago d’Orta, all’epoca in provincia di Novara, oggi Verbano-Cusio-Ossola. Quattordici anni prima lo stesso Bialetti aveva fondato quella che sarebbe diventata una delle aziende italiane più famose nel mondo, leader indiscussa nella produzione di macchine da caffè, che dopo varie fusioni e passaggi di proprietà è divenuta lussemburghese lo scorso aprile, passando nelle mani del fondo Nuo Capital. Il genio di Bialetti resterà però per sempre italiano e piemontese in particolare. Perché il caffè sarà anche un’eccellenza nostrana, ma senza moka non sarebbe mai stato quello che conosciamo oggi.