Ultim’ora Codice della Strada: da oggi ti multano se ti puzza l’abitacolo | Nuova legge sulla pubblica decenza

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Un odore in auto può essere un indizio sufficiente a far scattare una perquisizione; Se si trova la sostanza, le conseguenze sono pesanti
Un’auto che emana un odore sospetto può trasformarsi in un problema molto serio per il conducente, anche se a bordo non viene trovata alcuna traccia di droga. Questa situazione, sempre più frequente durante i posti di blocco, solleva interrogativi e preoccupazioni tra gli automobilisti.
La questione nasce in seguito alle constatazioni della Polizia Stradale che ha rilevato con una certa frequenza un comportamento ricorrente tra i trasportatori di sostanze stupefacenti.
Questi infatti sono soliti diffondere forti odori nell’abitacolo per coprire la traccia olfattiva della droga stipata a bordo.
La domanda è: l’odore forte nell’abitacolo puó essere una prova sufficiente per una multa o, peggio ancora, per un’accusa di traffico di stupefacenti? E che ruolo hanno i cani antidroga in tutto questo?
L’odore di “droga”: l’indizio che fa scattare l’allarme
Il “controllo olfattivo” dei veicoli ai posti di blocco non è una questione di igiene, ma di sicurezza e prevenzione del crimine, basata su protocolli precisi che si avvalgono dell’ausilio di cani specializzati nella ricerca di sostanze illecite. In particolare, in alcuni casi, gli odori molto forti o insoliti all’interno di un veicolo possono attirare l’attenzione delle forze dell’ordine.
La ragione di questi comportamenti è legata all’utilizzo di cani antidroga. Questi animali, addestrati per rilevare anche la più debole traccia di sostanze illecite, sono estremamente sensibili a ogni tipo di odore anche se mascherati da profumi, deodoranti o altri odori forti.
Posto di blocco e cani antidroga: quando l’olfatto diventa legge
Nel nostro ordinamento, anche l’odore di droga non è una prova di per sé sufficiente a condannare una persona per traffico di stupefacenti. L’odore, da solo, è un “indizio” che giustifica un’ulteriore attività investigativa. In altre parole, la segnalazione del cane, anche se forte e inequivocabile, non può portare automaticamente a una multa o a un’accusa formale. È un elemento che permette alle forze dell’ordine di procedere a una perquisizione personale e veicolare.
In pratica se il cane segnala la presenza di droga, gli agenti possono procedere a una perquisizione del veicolo e, in caso di esito positivo, procedere all’arresto del conducente. L’uso personale è un illecito amministrativo, che può portare a sanzioni e sospensione della patente o il ritiro del passaporto. L’accusa di spaccio, invece, è un reato penale, che può portare a conseguenze molto più gravi, fino alla reclusione.