Ultim’ora: approvato il BONUS VECCHIETTI 2025 | 800 euro che si sommano a quelli della pensione

Bonus vecchietti (Canva) - Piemontetopnews.it
Un nuovo sostegno economico, pensato per migliorare la qualità della vita di chi ha lavorato una vita intera, è finalmente diventato realtà.
Una notizia straordinaria sta per cambiare la vita di molti anziani in Italia.
Questo bonus, atteso con grande ansia, promette di alleggerire il peso delle spese quotidiane, offrendo un sollievo concreto a chi si trova in una situazione di difficoltà.
La cifra, che si aggiunge all’assegno pensionistico, rappresenta un passo significativo verso un welfare più giusto e solidale.
Molti si chiedono già quali sono i requisiti e come fare per accedervi: continua a leggere per scoprirlo.
Un aiuto concreto per gli over 80
Dal 1° gennaio 2025, è entrata in vigore la cosiddetta “Prestazione Universale”, un aiuto economico che si rivolge agli anziani non autosufficienti. L’obiettivo principale di questa misura, introdotta in via sperimentale fino al 31 dicembre 2026, è quello di favorire l’assistenza domiciliare, permettendo agli anziani di rimanere nel proprio ambiente familiare il più a lungo possibile, evitando il ricovero in strutture residenziali. Il bonus non è una somma indistinta, ma è composto da due parti distinte: una quota fissa, che corrisponde all’indennità di accompagnamento, e una quota integrativa, un assegno di assistenza mensile del valore di 850 euro.
Quest’ultima somma è destinata esclusivamente a coprire le spese per l’assunzione di un assistente familiare o per l’acquisto di servizi professionali di assistenza. Questo significa che l’assegno non si “somma” alla pensione in senso stretto per essere speso liberamente, ma è un contributo aggiuntivo mirato a specifiche esigenze di cura. Per poter beneficiare della Prestazione Universale, è necessario rispettare una serie di criteri piuttosto rigidi. Innanzitutto, l’anziano deve avere almeno 80 anni compiuti. A questo si aggiunge un valore ISEE sociosanitario non superiore a 6.000 euro. È inoltre fondamentale che il richiedente sia già titolare dell’indennità di accompagnamento o, in alternativa, che abbia tutti i requisiti per poterla ottenere. Infine, è richiesta la certificazione di un “bisogno assistenziale gravissimo”, una condizione che viene valutata dall’INPS attraverso un’apposita documentazione sanitaria e la compilazione di un questionario assistenziale.
Ecco come fare
Il processo di richiesta può essere avviato online, accedendo al portale dell’INPS tramite SPID, CIE o CNS, oppure rivolgendosi a un CAF o a un Patronato. Una volta accolta, la prestazione decorre dal primo giorno del mese in cui è stata presentata la domanda e viene erogata con pagamenti separati per la quota fissa (indennità di accompagnamento) e per la quota integrativa di 850 euro.
La misura, che non concorre alla formazione del reddito e non è pignorabile, rappresenta un passo avanti significativo per supportare una fascia di popolazione particolarmente vulnerabile e bisognosa di aiuto.