UFFICIALE: morta l’azienda più amata dai bambini italiani | Tutti in cassa integrazione: “ora trovatevi lavoro”

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Serranda abbassata (Foto di Barthelemy de Mazenod su Unsplash) - piemontetopnews.it

Una delle aziende più amate dai bambini italiani (e non solo) costretta a chiudere i battenti. Dipendenti a casa, arriva la cassa integrazione per tutti.

Ci sono nomi che fanno parte della nostra infanzia come le figurine, le merendine o il suono del citofono quando arrivava un amico. Marchi che non vendono solo prodotti, ma ricordi, famiglia. E quando uno di quei nomi sparisce, si spegne qualcosa anche in noi.

Ogni volta che chiude una storica azienda italiana, non perdiamo solo un marchio: perdiamo un pezzo di cultura popolare, di memoria condivisa. Perché non è solo un’azienda a chiudere i battenti. È come se un’intera generazione perdesse un simbolo, un’abitudine, qualcosa che sembrava destinato a durare per sempre. Oggi, invece, nulla è per sempre.

È il segno dei tempi. La globalizzazione, i conti che non tornano, la concorrenza che arriva da ogni angolo del mondo. E alla fine, anche chi sembrava intoccabile deve fare i conti con bilanci che si sgonfiano e scaffali che si svuotano. E intorno solo silenzio e nostalgia.

Non è la prima volta che succede. Ma ogni volta fa male come la prima. Soprattutto quando riguarda qualcosa che conoscevamo tutti. Qualcosa che sembrava invincibile.

Chiude l’azienda più amata dai bambini italiani

E invece, il tempo ha presentato il conto. Oggi, a pagarlo, sono quasi 100 lavoratori, costretti alla cassa integrazione fino al 2026. Dietro, c’è un marchio storico dell’alimentare italiano. Uno di quelli che abbiamo visto crescere con noi, sugli scaffali, in TV, nei distributori automatici: Crik Crok.

L’azienda, spiega romatoday.it,  ha avviato le pratiche per il concordato preventivo. E dietro parole così fredde come, appunto, “concordato preventivo” e “tavolo di crisi”, c’è una realtà ben più amara: un marchio amato, con quasi ottant’anni di storia, è finito in una situazione economica così critica da costringere l’azienda a chiedere l’intervento delle istituzioni.

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Le patatine (Foto di 👀 Mabel Amber, who will one day da Pixabay) – piemontetopnews.it

Crisi nera, tutti in cassa integrazione

In altre parole, è in crisi nera. I sindacati sono preoccupati, la Regione Lazio ha aperto un tavolo d’urgenza, il Comune cerca soluzioni. Ma intanto lo stabilimento è fermo, e il futuro è tutto da riscrivere.

Da decenni Crik Crok è sinonimo di snack salati, patatine irresistibili, sapori riconoscibili a occhi chiusi. Ma anche questa icona è finita travolta da costi, concorrenza e modelli di business che cambiano più in fretta del gusto barbecue. Un investitore pare esserci. Le istituzioni promettono supporto. Ma per ora, c’è solo una certezza: la fabbrica è ferma, le famiglie in attesa, e un pezzo d’Italia rischia di sparire per sempre.