UFFICIALE: a ottobre crollerà l’importo della pensione | Tutta colpa di questa legge: situazione critica

UFFICIALE: a ottobre crollerà l'importo della pensione | Tutta colpa di questa legge: situazione critica

Uomo anziano che piange (freepik) - piemontetopnews.it

Milioni di pensionati colpiti: da ottobre crolla tutto l’importo, è a rischio il potere d’acquisto di molte famiglie.

Ottobre si preannuncia un mese difficile per milioni di pensionati italiani, l’importo dell’assegno previdenziale subirà un crollo inatteso.

Alla base del problema ci sarebbe una legge che avrà effetti pesanti sul portafoglio di tutti coloro che percepiscono la pensione.

La norma che cambia tutto sono stati ridotti gli importi in modo progressivo arrivando a un vero e proprio crollo, e tutto questo proprio nel periodo peggiore.

Dopo le vacanze estive, in pratica, chi percepisce una pensione da ottobre vedrà addirittura un taglio netto, dovuto a questa legge.

Gli effetti sui pensionati

La misura può essere considerata come un colpo basso e inaspettato, e con ciò andrebbe rivisto l’intero meccanismo. Il taglio degli assegni rischia di aprire una vera emergenza sociale, con molti pensionati che temono di non riuscire più a mantenere un tenore di vita dignitoso.

Una legge che rischia di colpire soprattutto la fascia intermedia, ossia milioni di pensionati che già faticano a fronteggiare bollette, spese alimentari e costi sanitari sempre più elevati.

UFFICIALE: a ottobre crollerà l'importo della pensione | Tutta colpa di questa legge: situazione critica
Uomo anziano triste (freepik) – piemontetopnews.it

Cosa succederà

Da ottobre, i lavoratori che usufruiscono dei congedi e permessi previsti dalla Legge 104/1992 devono prestare attenzione: la pensione può subire un impatto significativo, soprattutto per chi percepisce redditi elevati. In primo luogo, i permessi retribuiti ex art. 33 (tre giorni al mese o ore giornaliere) godono di contribuzione figurativa piena. Questo significa che quei periodi sono considerati al pari del lavoro effettivo sia ai fini dell’anzianità contributiva, sia per il calcolo dell’importo della pensione: ciò vale per i contributi figurativi, senza particolari limiti di retribuzione.  Diverso è il discorso per il congedo straordinario ex art. 42 del D.lgs. 151/2001, riservato all’assistenza di familiari con disabilità grave. Anche in questo caso, l’INPS riconosce contribuzione figurativa, ma entro un tetto massimo annuo.

Per il 2025, tale limite è stato aggiornato a € 57.038,00 (arrotondato da € 57.038,42). Alla base di questo meccanismo c’è una rivalutazione annuale dell’importo originario (pari a circa € 36.152 nel 2001), adeguato secondo l’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati. All’interno di questo tetto, si calcola il compenso massimo erogabile mensilmente: usando un fattore di conversione (circa 1,242), si ottiene un limite mensile di circa € 3.827,03, oppure giornaliero di € 125,82. E qui nascono le conseguenze. Se il lavoratore ha una retribuzione che supera questo massimale, la parte eccedente non viene coperta da contribuzione figurativa. Questo non significa un taglio diretto della pensione a ottobre, ma riduce l’anzianità contributiva utile e, soprattutto, incide sulla media contributiva, base per il calcolo dell’importo pensionistico. In sostanza, alcuni periodi di altissima retribuzione non verranno conteggiati, erodendo l’assegno futuro.