Tonno in scatola, questo è più pericoloso di quelli di Chernobyl | Occhio al codice killer sulla scatola

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Ti conviene non mangiarlo - pexel - piemontetopnews.it

Devi sceglierlo con estrema cura, altrimenti rischi un’intossicazione alimentare. Abbiamo il metodo per scartare i tonni cattivi e non rischiare

Il tonno è uno degli alimenti più diffusi e apprezzati nelle tavole di tutto il mondo, un protagonista indiscusso della dieta mediterranea e un punto d’incontro tra gusto e praticità.

In Italia il consumo è particolarmente alto, perché rappresenta un modo semplice e accessibile per portare in tavola il pesce senza spendere cifre eccessive.

Non tutti infatti hanno la possibilità di acquistare pesce fresco con regolarità, sia per questioni economiche sia logistiche, e il tonno diventa allora una soluzione che unisce qualità, versatilità e convenienza.

Il tonno fresco ha un fascino diverso, è il protagonista di piatti ricercati come le tartare o le grigliate estive, e possiede un gusto intenso che conquista anche i palati più esigenti. Tuttavia, non sempre è facile trovarlo e conservarlo, e i prezzi non sono alla portata di tutte le famiglie.

Il tonno in scatola invece ha reso questo alimento un compagno quotidiano della cucina domestica, capace di adattarsi a mille ricette, dall’insalata veloce al piatto di pasta che si prepara in pochi minuti, fino a panini e focacce. Questa doppia natura, pregiata e popolare allo stesso tempo, lo rende uno degli alimenti più trasversali della tradizione alimentare contemporanea.

Le varietà presenti al supermercato

Negli ultimi decenni il tonno in scatola ha conosciuto una diffusione senza precedenti, fino a diventare uno dei prodotti più acquistati nei supermercati. È sempre presente nelle dispense, pronto per essere utilizzato in caso di mancanza di tempo o come risorsa per arricchire un piatto.

Oggi le aziende offrono un’ampia varietà di proposte, dal tonno classico sott’olio al naturale, pensato per chi cerca leggerezza, fino ai filetti di tonno di qualità superiore che vogliono avvicinarsi al gusto del pesce fresco. La gamma si è ampliata anche grazie a una crescente attenzione dei consumatori verso il benessere, la sostenibilità e le certificazioni legate alla pesca.

Ogni marchio ha sviluppato una propria linea, puntando su caratteristiche diverse come il sapore delicato, la provenienza delle materie prime, il tipo di olio utilizzato o l’assenza di additivi. Il risultato è che oggi sugli scaffali troviamo non solo le scatolette tradizionali ma anche pratici vasetti di vetro e confezioni che puntano sulla trasparenza del prodotto.

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Il problema di sicurezza

Eppure, proprio in un settore così diffuso e amato, non mancano i casi che destano preoccupazione. Spesso sentiamo di casi di ritiro dalla vendita a causa di presenze di corpi estranei o perché vengono ritrovate sostanze nocive. Il tonno è un cibo delicato e come tale va preservato e scelto con cura. Difatti non tutti sanno che esiste un metodo efficace per individuare la provenienza del tonno in scatola che compriamo al supermercato.

Questo è importante saperlo perché non tutte le zone di pesca sono costituite da mari puliti e sani. Sulle scatolette sono presenti delle sigle, dei codici che vanno a individuare la provenienza dei tonni. Quando abbiamo a che fare con il Mediterraneo e il Pacifico orientale non ci sono problemi, ma sono da evitare le sigli 51 e 57, che fanno riferimento all’Oceano indiano, un mare decisamente molto inquinato.