Ti sembrerà di stare nei presepi di San Gregorio Armeno, invece sei nel cuore piemontese | Il borgo più caratteristico della regione
Borgo Piemonte - piemontetopnews.it
Tra vicoli in pietra, botteghe artigiane e atmosfere natalizie, un borgo piemontese sembra un presepe vivente tutto l’anno.
Passeggiare tra i vicoli stretti, osservare botteghe artigiane illuminate da piccole lanterne e sentire nell’aria il profumo del legno e della pietra antica.
Tutto fa pensare di trovarsi a Napoli, nella celebre via dei presepi di San Gregorio Armeno. Eppure siamo nel cuore del Piemonte, in un borgo che custodisce con fierezza le proprie tradizioni.
Per la sua atmosfera sospesa nel tempo, riesce a trasportare i visitatori in un altro mondo. L’aspetto scenografico del paese è il suo biglietto da visita.
Al calar della sera, le luci calde che rischiarano le stradine evocano la magia dei presepi napoletani e come a San Gregorio Armeno, anche qui l’artigianato è protagonista.
Perché visitarlo
Il borgo si anima durante il periodo natalizio e si vive un’esperienza indimenticabile. Ma non solo: sorprende anche in primavera e in estate con la sua bellezza sempreverde.
Visitare questo borgo significa immergersi in un luogo dove il tempo sembra essersi fermato, ma dove ogni angolo pulsa di vita e di calore umano. È la meta ideale per chi cerca autenticità, lontano dalle mete turistiche più battute, e vuole scoprire un Piemonte che sa sorprendere con la sua bellezza discreta ma intensa.
Il borgo più bello nel cuore piemontese
Immerso nella campagna piemontese, all’interno del Comune di Candelo (Provincia di Biella), il Ricetto è uno dei borghi medievali più suggestivi e meglio conservati d’Italia. È stato costruito tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo per iniziativa popolare, non come fortificazione imposta da un signore feudale, ma come luogo collettivo di protezione e deposito per i beni della comunità. Il primo documento che cita “Canderium” – l’antico nome di Candelo – risale all’anno 988, anche se quel testo non descrive il Ricetto nella sua forma attuale. Le prime tracce certe del Ricetto come struttura fortificata emergono invece nel XIV secolo: attorno al 1335 si colloca una fondazione del borgo nella forma che oggi possiamo apprezzare, mentre vari atti legali di quegli anni menzionano la presenza della cinta muraria e delle strutture difensive. Sono presenti percorsi che collegano la visita al Ricetto di Candelo con la visita al presepe gigante di Marchetto, uno dei presepi a grandezza naturale più grandi d’Italia.
Nel corso dei secoli il Ricetto ha subito varie vicissitudini: controlli da parte di famiglie nobili (come i Vialardi, i Ferrero), passaggi di dominio, danneggiamenti in guerra, ma anche restauri e recuperi che lo hanno preservato quasi intatto. All’interno del ricetto ci sono circa 200 piccoli edifici, detti “cellule”, originariamente utilizzate per conservare prodotti agricoli, vino, attrezzi, ma in modo temporaneo: non erano abitazioni permanenti. Il borgo è attraversato da vicoli interni, chiamati “rue”, con una maglia che prevede alcune rue principali in direzione est-ovest incrociate da altre ortogonali. Ciò conferisce un reticolo urbano particolarmente suggestivo. Il Ricetto è circondato da mura in ciottoli con decorazioni a “spina di pesce”, merlature, torri rotonde agli angoli e una torre quadrata sulla cortina nord. Alcune strutture difensive, come la Torre-Porta erano dotate in origine di ponti levatoi.