“Ti basta avere la residenza e ti diamo € 10.000”, il bonus che incentiva i traslochi | In migliaia preparano le valigie
Più lavoro per tutti, il Piemonte detta la linea - Piemontetopnews.it (Foto X)
Cambiare vita dopo aver cambiato lavoro è il sogno frustrato di milioni di italiani, ma in Piemonte sta per diventare realtà.
“Vivere per lavorare o lavorare per vivere?”. La domanda-aforisma non è certo un concetto nuovo, da nessun punto di vista. In tanti lo hanno messo anche in musica, da David Conati allo Stato Sociale, nella celeberrima hit “Una vita in vacanza”.
E del resto proprio i versi di una canzone rappresentano il posto migliore per riflettere e far riflettere su quella che solo in apparenza è una domanda banale o retorica. Se infatti tutti, sulla carta, sono consapevoli che la “risposta esatta” sia la seconda, spesso la realtà è ben diversa.
Vuoi per necessità, magari di chi è costretto a fare straordinari per guadagnare il più possibile oppure a fare più lavori per sbarcare uno stipendio dignitoso, ma qualche volta anche per volontà, da parte di chi ha nel lavoro il principale, se non unico, motivo di interesse della propria giornata, “vivere per lavorare” è molto più frequente di quanto si immagini.
Le conseguenze non sono quasi mai positive, dal momento che per definizione il lavoro richiede periodi di stacco, sia per non affaticare mente e corpo, sia per assicurare un rendimento migliore strettamente dal punto di vista produttivo. Più facile a dirsi che a farsi…
Piemonte isola felice: guadagnare senza lavorare è realtà
Del resto, a chi non piacerebbe guadagnare senza fare nulla, o comunque con il più classico dei “minimi sforzi”? In verità c’è sempre una percentuale di persone che non ama oziare o comunque che deve sempre fare qualcosa per sentirsi realizzato, ma resta il fatto che un rapporto inversamente proporzionale tra guadagni e ore lavorate è l’ambizione di tutti.
Peccato che almeno in Italia si tratti quasi sempre di un’utopia, tra aziende che non pagano neppure gli straordinari e stipendi che non vogliono saperne di aumentare. L’eccezione è tuttavia rappresentata dalla Regione Piemonte, che si è dimostrata ancora una volta al fianco dei propri abitanti attraverso provvedimenti che rappresentano una vera e propria oasi felice all’interno del mercato del lavoro italiano.
Pioggia di euro per chi si mette in proprio: basta avere una casa per sognare
Da oggi infatti i piemontesi potranno davvero sperare di iniziare a guadagnare senza fare nulla e dovendo ringraziare solo il fatto di… avere una casa. Tutto merito di “Misura 3”, il provvedimento della Regione che prevede la concessione di sovvenzioni a fondo perduto, a parziale copertura dei costi collegati all’avvio delle attività e al loro posizionamento sul mercato. Si tratta della realizzazione concreta di quanto elaborato attraverso i servizi delle Misure 1 e 2 del Programma ‘MIP – Mettersi in proprio’, promosse dalla Regione Piemonte.
La dotazione complessiva prevista è di 2,7 milioni di euro ed è attiva dallo scorso 20 gennaio. L’agevolazione prevista è un contributo con un importo compreso tra 500 e 10.000 euro a rimborso delle spese sostenute per attività di comunicazione, pubblicità e marketing, comprensive di iscrizione e/o costituzione dell’impresa, canoni di locazione dell’immobile dove si svolge l’attività e l’acquisto di attrezzature, macchinari e arredi strumentali correlati all’attività. Il rimborso delle spese ammissibili prevede la copertura dell’85% dei costi diretti approvati, nonché il rimborso dei costi indiretti, calcolati in misura forfettaria del 5% rispetto ai costi diretti.