Scoppia lo scandalo sulla birra preferita dagli italiani: “non berla per nessun motivo” | Tanto vale l’urina di topo

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Birra (Foto di Alexa da Pixabay) - piemontetopnews.it

La birra preferita dagli italiani finisce al centro di uno scandalo clamoroso che nessuno si aspettava. Ecco cosa è emerso davvero.

C’è una cosa su cui gli italiani sembrano andare d’accordo: la birra sta bene su tutto. Con la pizza, davanti alla partita, al barbecue con gli amici, in spiaggia d’estate.

È la compagna fedele di mille momenti, dal primo sorso ghiacciato al brindisi dell’ultimo minuto. Ad un bicchiere non si dice mai di no, non c’è orario che tenga.

E non serve essere esperti di luppolo per apprezzarla. Basta il classico “prendiamoci una birra” per trasformare un giorno qualsiasi in una scusa per rilassarsi. Che sia bionda, rossa, doppio malto o artigianale, da nord a sud la birra è entrata nel cuore (e nei frigoriferi) di milioni di italiani.

Peccato però che molti la bevano senza sapere realmente cosa stanno buttando giù. Chi legge davvero le etichette? E invece a ben guardare si potrebbero scoprire notizie utili. Per esempio che alcune birre note non dovrebbero essere bevute affatto: uno scandalo inaspettato.

Birra: lo scandalo su quella più bevuta

In commercio troviamo tantissime marche e tipi, ma quella di cui vogliamo parlare è un’insospettabile spuntata negli ultimi anni:  l’alternativa “light”, la birra analcolica. Ideale per chi guida, per chi è a dieta, o per chi semplicemente vuole il gusto della birra senza effetti collaterali. O almeno, così pensavamo.

E invece no. Perché proprio quel tipo di birra “innocua” che molti bevono a cuor leggero, nasconde una verità che pochi conoscono e che potrebbe farla sparire da molte tavole.

birra analcolica
Birra analcolica (Foto di Gerrie van der Walt su Unsplash) – piemontetopnews.it

Meglio evitarla

Già, perché alcune birre analcoliche, per via del loro processo di produzione, possono contenere quantità di zuccheri che fanno alzare la glicemia più di una birra normale. Sembra assurdo, ma è così: per togliere l’alcol, molte aziende interrompono la fermentazione prima che gli zuccheri vengano del tutto trasformati, lasciando nel bicchiere proprio quello che nessuno vuole: zuccheri semplici a volontà.

In parole povere? Se sei attento alla salute, diabetico o semplicemente vuoi evitare picchi glicemici, la birra analcolica potrebbe essere la scelta meno adatta. Alcune versioni arrivano a contenere fino a 6 grammi di zucchero ogni 100 ml. Tradotto: più di due bustine di zucchero in una lattina. E il problema è che in etichetta spesso questa informazione passa inosservata. Il nome “analcolica” dà l’illusione di qualcosa di leggero, quasi “salutare”, quando in realtà – almeno per certe marche – può diventare un boomerang per chi cerca di tenere sotto controllo il proprio metabolismo. Ovviamente non tutte le birre analcoliche sono uguali, ma prima di stapparne una “a cuor leggero”, vale la pena dare un’occhiata agli zuccheri. Perché magari stai evitando l’alcol… ma stai bevendo zucchero liquido. E tanto vale buttarsi sul succo d’uva.