Pasta Garofalo, svelato il segreto dopo 100 anni: una vera coltellata al cuore | Altro che pasta italiana

Pasta Garofalo, svelato il segreto dopo 100 anni: una vera coltellata al cuore

Pasta Garofalo - piemontetopnews.it

Una rivelazione inaspettata sulla pasta più mangiata al mondo: ecco cosa c’è davvero dietro uno dei marchi più iconici del Made in Italy.

Una notizia che ha dell’incredibile: dopo oltre un secolo di storia, è stato svelato un segreto che riguarda Pasta Garofalo, una delle aziende simbolo della tradizione della pasta italiana.

Il marchio, nato nel 1789 nella celebre “città della pasta”, era considerato da molti un punto di riferimento del gusto e della qualità tutta italiana.

Ma ora, questa rivelazione sembra aver cambiato ogni considerazione. Un dettaglio che minerebbe l’autenticità del prodotto per milioni di consumatori.

Da sempre tutti scelgono Pasta Garofalo proprio per il suo legame con la tradizione italiana, ma il colpo più duro arriva proprio su ciò che ha sempre reso Garofalo un simbolo.

Una coltellata: la verità sulla pasta Garofalo

Dall’etichetta ai messaggi pubblicitari, l’azienda ha sempre sottolineato le sue radici gragnanesi, il clima del Vesuvio, l’acqua locale, la semola 100% italiana. Ma adesso le cose hanno preso una piega inaspettata.

Per alcuni utenti sul web l’idea romantica di una pasta che profuma di storia italiana è stata infranta.

Pasta Garofalo, svelato il segreto dopo 100 anni: una vera coltellata al cuore
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Ecco da dove viene la pasta Garofalo

Nei confezionamenti di pasta Garofalo, viene riportata l’indicazione “pasta di Gragnano (Napoli) IGP”, che segnala l’appartenenza alla denominazione geografica protetta “Pasta di Gragnano” riconosciuta a livello europeo nel 2013. L’origine indicata del grano utilizzato rivela però una combinazione di materia prima proveniente dall’Italia e dagli Stati Uniti, nello specifico dall’Arizona, come risulta chiaramente dal retro delle confezioni in vendita. La dicitura obbligatoria di legge consente la menzione del paese di coltivazione del grano (Italia e USA/Arizona) e del paese di molitura (Italia), ovvero il luogo in cui il grano viene trasformato in semola pronta per la pasta.

L’ottenimento del marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta) non richiede che l’intera filiera del prodotto provenga dall’area geografica indicata. È sufficiente che una fase specifica abbia luogo nella zona di Gragnano per consentire l’uso del marchio, purché i requisiti previsti dal disciplinare siano rispettati. Secondo le dichiarazioni ufficiali del pastificio, per la produzione della pasta si utilizza esclusivamente grano duro di prima scelta. Tale grano viene coltivato in aree tra le più adatte: Italia, Arizona (Desert Durum) e Australia, e selezionato in base a criteri qualitativi elevati quali contenuto proteico e forza del glutine.