Cultura & Spettacoli

Una mostra dedicata a Enrica Borghi, capace di trasformare gli scarti in arte

NOVARA. Dall’11 novembre le sale restaurate del castello visconteo sforzesco di Novara ospiteranno una grande mostra dedicata a Enrica Borghi. L’esposizione, curata da Lorella Giudici, rapresenta una sorprendente antologica che riunisce opere importanti, grandi installazioni e lavori inediti dell’artista originaria di Macugnaga e che oggi vive e lavora sulle colline del Lago d’Orta.

È la prima volta che il castello di Novara dedica una mostra personale non solo a un’artista donna, ma a un’artista donna vivente. Personaggio caleidoscopico, Enrica Borghi ha creato e continua a creare un universo eterogeneo che si anima e prende vita da materiali che la nostra società rifiuta e scarta. Un gesto creativo che ridà nuova vita, bellezza e forma a oggetti destinati alla discarica e all’oblio. Con la sua ricerca artistica in continuo movimento ed espansione, l’artista piemontese si colloca tra le personalità più interessanti ed eclettiche dell’arte contemporanea, in grado di cristallizzare in bellezza l’anima del nostro vivere quotidiano, indagando i temi del ri-uso, dell’ambiente, del territorio e della femminilità.

Le opere in mostra partono dagli anni Novanta e arrivano a quelli più recenti. Da arazzi orditi con strisce ricavate da buste di plastica ad agglomerati di cotton fioc, bottoncini metallici, unghie posticce, strofinacci e pagliette metalliche che rivestono Veneri e busti. Enormi abiti di bottiglie di plastica, gioielli plasmati a regola d’arte, mosaici di fondi di bottiglia, muri di sfere luminose di alluminio, meduse con lunghi tentacoli, fluttuanti nebulose. Ma anche fotografie di grande formato e pezzi unici dove l’elemento luminoso gioca tra i riflessi scintillanti delle superfici plastiche.

Il vernissage è in programma sabato 10 novembre alle ore 17. Seguirà, alle 18, la performance Parade. Recycling Warriors Objects: maschere, corazze e armature, indumenti-scultura in bilico tra seduzione e fantastico.  Dal giorno successivo, la mostra resterà aperta dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19 sino al 3 febbraio 2019.

 

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