Luca Argentero non si è trattenuto, cosa pensa davvero del piemontese: “Non sono un grande…” | Eppure è la sua terra

luca-argentero-depositphotos-piemontetopnews.it
L’intervista ad un piemontese “doc”, a suo modo, “di poche parole” ma di grande sostanza e attaccamento alle sue origini
Luca Argentero, uno dei volti più amati del cinema e della televisione italiana, non ha mai nascosto le sue origini piemontesi.
Nato a Torino e cresciuto nella suggestiva Moncalieri, l’attore ha sempre mostrato un profondo legame con la sua terra, pur ammettendo di non essere un “grande parlatore” della lingua piemontese.
In diverse occasioni, ha rievocato i ricordi della sua infanzia e adolescenza in Piemonte, descrivendo Moncalieri come una “bomboniera” e i Murazzi di Torino come un luogo di “divertimento a qualsiasi livello“.
Questo attaccamento emotivo alla sua terra è un chiaro segno di quanto la cultura piemontese sia radicata in lui, anche al di là della pura esplicazione linguistica.
Argentero e suo rapporto col Piemonte autentico
I nonni di Luca Argentero sembrano essere stati figure centrali nella sua formazione, veri e propri pilastri che gli hanno trasmesso l’essenza della piemontesità. È attraverso di loro che l’attore ha assorbito l’anima della regione, imparando a conoscere e apprezzare le sfumature di un territorio ricco di storia e cultura.
In diverse interviste, Argentero ha raccontato aneddoti legati alla sua infanzia e adolescenza trascorsa tra Torino e Moncalieri, spesso menzionando la casa dei nonni come luogo di affetti e insegnamenti. Questo dualismo tra un’infanzia “benestante” e la frequentazione di ambienti più popolari, come le case dei nonni con le loro “polpette al sugo“, ha contribuito a forgiare un carattere versatile e una capacità di adattamento che gli sono state utili nella vita e nella carriera.
Piemontesità e pudore: una questione di carattere
Il rapporto con la lingua piemontese, seppur non fluente, non sminuisce l’identità di Argentero. Come riporta TorinoToday, l’attore ha dichiarato: “Non sono un grande parlatore di piemontese, è una lingua complessa. Il piemontese lo capisco grazie ai nonni, che per fortuna ho avuto fino ai vent’anni e quindi un po’ lo capisco”. Anzi, in un’occasione ha scherzato sul “pudore” tipico delle famiglie piemontesi, un tratto caratteriale che, a suo dire, ha dovuto superare grazie al suo lavoro di attore. Questo “pudore” potrebbe anche spiegare, in parte, il suo rapporto con la lingua, che spesso è veicolo di emozioni e sentimenti che un piemontese “doc” tende a esprimere con una certa riservatezza.
E a proposito della distanza tra Torino e Moncalieri, e del legame con la lingua piemontese, l’attore ha citato un famoso detto popolare: “Da Turin a Moncalè anche j’aso a van a pè” (Da Torino a Moncalieri anche gli asini vanno a piedi). Questo adagio, apparentemente semplice è un modo colloquiale per Argentero per indicare la vicinanza tra questi due luoghi del cuore.