L’EURO solo un brutto ricordo, questa sarà la nuova moneta da questo momento in poi | La rivoluzione che ci costerà cara
Addio euro (web) - Piemontetopnews.it
Siamo sull’orlo di una trasformazione epocale che ridefinirà il modo in cui gestiamo il denaro. La fine dell’euro è vicina.
L’epoca delle banconote e delle monete, così come la conosciamo, potrebbe essere agli sgoccioli.
Questa imminente rivoluzione, promossa dalle più alte sfere finanziarie, promette maggiore sicurezza e una drastica riduzione degli intermediari.
Preparatevi a dire addio a vecchie abitudini: il futuro dei nostri pagamenti è qui, ma la transizione non sarà indolore.
È il momento di capire cosa sta per arrivare e quanto potremmo pagare in termini di libertà.
Grandi cambiamenti all’orizzonte
Dimenticate l’euro come semplice valuta fisica perchè l’Europa sta per affrontare una delle sfide più ambiziose degli ultimi anni: la creazione e l’adozione dell’Euro Digitale. Non si tratta di una mera digitalizzazione della moneta esistente, ma di un progetto infrastrutturale volto a ridefinire il rapporto tra cittadini, banche e sistema di pagamento. L’obiettivo primario è chiaro: ridurre la dipendenza dai circuiti esteri delle carte di credito e dalle grandi banche internazionali.
Come sottolinea Angelica Finatti, esperta di blockchain e direttrice commerciale di Fideiussioni Digitali, l’Euro Digitale è la chiave per l’indipendenza europea. Oggi, ogni pagamento in euro passa attraverso intermediari che gestiscono circuiti e commissioni. Il nuovo sistema mira a bypassare questi player, costruendo un’infrastruttura europea più autonoma e sicura. Nel concreto, la nuova moneta sarà custodita in un wallet (portafoglio elettronico) gestito da banche o direttamente dalla Banca Centrale Europea (BCE), consentendo pagamenti istantanei e sicuri.

Opportunità per le Banche
Riducendo il peso dei grandi operatori internazionali, il nuovo sistema punta a rafforzare la sovranità tecnologica del Continente. Affrancandosi dai player esteri, le banche potranno ottimizzare le proprie risorse e ridurre nel tempo le commissioni che oggi finiscono a società extraeuropee. È vero, nell’immediato il progetto richiederà investimenti significativi per l’adeguamento delle infrastrutture bancarie, un costo che, nel breve periodo, potrebbe pesare sull’intero sistema. Nonostante questo, a lungo termine, i benefici previsti sono evidenti, difatti l’Euro Digitale aprirà la strada a nuove frontiere dell’innovazione, rendendo possibili pagamenti peer-to-peer tra banche e transazioni offline, garantendo così continuità anche in caso di interruzioni dei sistemi tradizionali. Questo scenario trasformerà le banche, che potranno diventare custodi di asset digitali e protagoniste di un ecosistema finanziario più moderno e integrato. La sfida cruciale, avverte Finatti, resta l’adozione diffusa da parte di tutti gli istituti, per evitare che gli investimenti non portino i benefici sperati.
Uno dei temi più dibattuti e cruciali resta quello della privacy. La moneta digitale, per sua natura, rende teoricamente possibile una tracciabilità molto più dettagliata delle transazioni rispetto al contante, sollevando timori di una potenziale sorveglianza di massa. Un tema, questo, al centro anche della recente Privacy Week. Nonostante le preoccupazioni, l’esperta Angelica Finatti rassicura sul fatto che l’Euro Digitale garantirà standard di privacy molto elevati, come confermato anche dalla presidente della BCE, Christine Lagarde. Il principio cardine sarà lo stesso del contante: le transazioni resteranno private, pur avvenendo in forma digitale, e protette da rigorosi meccanismi di sicurezza stabiliti dalla BCE.
