“Imposta di Domicilio”: ecco la nuova tassa da 700€ per chi è in affitto | Meloni ha sfondato ancora i limiti

Giorgia Meloni - fonte_Ansa - Piemontetopnews.it
Nuova tassa da € 700 per chi vive in affitto, la Meloni ormai non ha limiti e mette in ginocchio veramente tutti gli italiani.
Il panorama economico italiano sta accusando il colpo, non basta l’inflazione e l’aumento smisurato del costo della vita su tutto i fronti, ecco che arrivano altre brutte notizie per le famiglie della nostra Penisola. Ora per chi vive in affitto sembra che sia in arrivo una batosta che farà infuriare veramente in molti.
Sono ormai molte settimane che circolano voci piuttosto insistenti su un’ipotetica “imposta di domicilio”, che costerebbe agli affittuari italiani fino a € 700.
Come è semplice pensare aleggia non poco malcontento, che cresce e che ormai vede molti puntare il dito direttamente contro il governo, come succede, quasi sempre, nel momento in cui sono inserite nuove misure economiche che vanno a sfavore dei cittadini.
Ovviamente occorre comprendere cosa tutto questo significa e per quale motivo è stata inserita tale misura.
Prezzi alle stelle: vivere in affitto è diventato un lusso
La questione affitti sta veramente molto a cuore agli italiani che devono fare i conti con una serie di problematiche e di spese che in ogni caso influiscono comunque sulla vita quotidiana di ognuno di loro. Il mercato immobiliare sta accusando il colpo, e vendite sono ferme e gli affitti sono delle vere e proprie mosche bianche a prezzi anche piuttosto elevati. Nelle grandi città poi, la storia è anche peggiore a Milano una sola stanza costa 700 euro, a Roma invece ci si aggira sui 500 euro.
Proprio in questo scenario si inserirebbe una nuova misura economica che non fa piacere agli italiani.
Cosa occorre quindi sapere a riguardo
La tassa di cui si parla non è affatto una nuova misura, ma una vecchia conoscenza del nostro fisco, ovvero l’imposta di registro sui contratti di locazione. Quando si affitta un immobile si deve registrare il contratto all’Agenzia delle Entrate, tale registrazione comporta un costo che viene diviso tra il locatore e l’inquilino. Con un minimo di 67 euro, a meno che il contratto non sia a cedolare secca, quindi con esonero dall’imposta di registro, può arrivare a 700 euro all’anno.
Semplice immaginare come il boom degli abbia fatto in modo che la cedolare secca fosse considerata molto più pesante, ma purtroppo si tratta un importo a cui proprio non ci si può sottrarre. Ovviamente, l’unico modo per ottenere un risparmio è sottoscrivere un contratto a cedolare secca.