Il BOLLO auto non lo devi più pagare, ora è ufficiale | Eliminata definitivamente la tassa più odiata di sempre

Senza auto non si può lavorare, né divertirsi, ma per mantenerla occorre una fortuna: arriva la sentenza che cambia la vita degli italiani.

L’automobile è un bene pressoché irrinunciabile. Ai giorni nostri è quasi impossibile pensare di avere una vita lavorativa e sociale vagamente appagante senza poter disporre di un mezzo proprio o comunque senza poter guidare una macchina.

Che si abiti in un piccolo centro o in una grande città la sostanza non cambia, o meglio cambiano alcuni dettagli, ma non la sentenza: per andare al lavoro, a meno che non si faccia i pendolari, o divertirsi per qualche serata con gli amici bisogna avere un volante tra le mani.

Vero è che in una metropoli o comunque in una città con un numero di abitanti superiore al mezzo milione spostarsi in auto per andare al lavoro può rappresentare una sfida insostenibile a livello fisico, come psicologico.

Infilarsi nell’agone del traffico negli orari di punta a Milano, Roma o Napoli può davvero essere logorante e in fondo non troppo diversa è la situazione in città di media grandezza, dal momento che il traffic jam è ormai una costante ovunque.

Nuova impennata per i costi auto, ma arriva la buona notizia

Ecco, il discorso di fondo è proprio questo. Il numero di auto immatricolate in Italia non fa registrare aumenti considerevoli ormai da anni, come attestato dalla crisi generalizzata del settore che non risparmia neppure i colossi. Eppure i mezzi privati in strada sono sempre di più.

Che siano in movimento o parcheggiate ai lati di quasi tutte le vie cittadine, la realtà non cambia. Da una parte questo rappresenta un buon segnale circa il tenore di vita dell’italiano medio, perché la sostanza incontrovertibile è una sola: possedere un’auto è indispensabile, ma anche molto costoso.

Anche il Bollo va in prescrizione: la Corte riscrive la legge italiana

Tra RCA, tagliando, bollo e revisione la spesa annua è, questa sì, in continuo aumento. Sono poche le categorie di persone che possono fruire di esenzioni su alcune delle voci necessarie per il mantenimento dei mezzi. Eppure in Italia non mancano le sentenze che fanno ben sperare, alcune delle quali al limite del clamoroso.

La Corte tributaria di Perugia ha accolto parzialmente il ricorso presentato da un contribuente contro una serie di preavvisi di fermo amministrativo emessi dall’Agenzia delle entrate e relativi a tributi come il contributo unificato civile e l’imposta di registro. Ebbene, il giudice tributario ha dichiarato il difetto di giurisdizione su una delle cartelle, di competenza del Ministero della Giustizia, dando quindi parzialmente ragione al ricorrente e riconoscendo la prescrizione per due cartelle relative alle tasse automobilistiche del 2005 e 2006, notificate nel 2011. L’uomo è stato quindi letteralmente salvato dalla prescrizione e dovrà pagare solo la metà delle sanzioni per non aver provveduto al pagamento del bollo auto. Vietato illudersi, comunque, trattandosi della classica eccezione che non conferma la regola….