GAME OVER: l’azienda italiana più iconica in amministrazione giudiziaria | La pacchia è finita: volevano insegnarci a vivere

Ha chiuso - fonte_Freepik - piemontetopnews.it

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L’Azienda italiana più iconica nel campo dell’amministrazione giudiziaria ha visto la scritta game over, la pacchia è finita. 

Per molti anni l’azienda ha rappresentato una vera eccellenza nel suo campo. Hanno venduto non solo prodotti ma un vero e proprio stile, l’essenza del Made in Italy, quella che piano piano si sta perdendo, con il dispiacere di molti.

La crisi economica colpisce tutti i settori, sembra proprio non guardare in faccia a nessuno. Anche chi nel corso degli anni si è costruito una carriera brillante si può trovare in netta difficoltà e non sono state poche le aziende crollate sotto i colpi di un consumo che non accenna a ripartire.

Una situazione triste, che, come è semplice immaginare, ha visto colpite soprattutto quelle propongono prodotti che sono abbastanza di nicchia.

Oggi il conto è arrivato anche per loro, in maniera piuttosto triste, perchè un altro esempio della qualità del fatto a mano e del Made in Italy, ecco di chi stiamo parlando.

Non è tutto oro quello che luccica

Ovviamente la crisi ha creato non poche problematiche alle aziende, ma questa volta si tratta di una storia un po’ differente dal solito. A intervenire è stato il Tribunale di Milano, infatti è stata la giustizia italiana a esprimersi senza restare una spettatrice passiva. Per la prima volta, il castello di carte dell’haute couture nostrana trema davvero; a essere coinvolto nella vicenda è un nome veramente iconico del fashion system che è stato posto in amministrazione giudiziaria, Perchè rea di aver in qualche modo agevolato un sistema basato sul lavoro nero, lo sfruttamento e il degrado più totale. Un colpo durissimo, che segna una frattura tra l’immagine costruita e quella che è la realtà delle fabbriche clandestine da cui proviene una parte di ciò che paghiamo a peso d’oro nelle boutique.

Ci sono voluti mesi di indagini fino ad arrivare allo scandalo scoppiato nel 2025. Quello che viene documentato dalla Procura di Milano è una filiera dove le giacche di lusso venivano prodotte in un modo quasi disumano, con operai asiatici che lavorano in nero, dei turni che sono massacranti anche nei giorni festivi, dormitori abusivi e assenza totale di sicurezza o formazione. Il tutto veniva fatto solo ed esclusivamente su una produzione a valle che venia venduta anche a 3 mila euro a capo.

Alta moda - fonte_Canva - piemontetopnews.it
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I controlli l’hanno condannata

È Loro Piana l’azienda messa sotto tutela, regina del cashmere italiano: nel 2023 è stata acquisita per l’80% dal colosso francese LVMH per 2 miliardi di euro, con un fatturato da 1,3 miliardi e 2.300 dipendenti, la società è considerata una delle eccellenze italiane del lusso. Oggi però è scattata l’amministrazione giudiziaria per un anno e sarebbe avvenuto per colposa agevolazione dello sfruttamento lavorativo.

Il giudice avrebbe decretato una colpevole alimentazione di un meccanismo di massimizzazione dei profitti eludendo le norme lavorative. Ovviamente l’azienda ha provato a difendersi, anche se a poco sarebbe servito.