ELIMINATO IL PAGAMENTO DI AGOSTO: l’Inps l’ha comunicato in pompa magna | I soldi arrivano nel 2026

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Rimborsi bloccati: nuove regole INPS rimandano i pagamenti. Scopriamo insieme cosa sta succedendo e quali sono i motivi dietro i blocchi

Un sospiro di sollievo per migliaia di famiglie italiane, seguito rapidamente da un’ondata di frustrazione. Il Bonus Nido, l’agevolazione pensata per supportare i costi di asili nido pubblici e privati, sta creando non pochi grattacapi a chi attende il rimborso delle somme anticipate.

Molti genitori, infatti, si ritrovano con la domanda accettata ma i soldi… beh, quelli latitano. I beneficiari del Bonus Nido si trovano in questo periodo ad affrontare incertezze e disagi a causa di ritardi e, in alcuni casi, blocchi nell’erogazione dei pagamenti da parte dell’INPS.

La principale ragione del blocco dei rimborsi è di natura economica e burocratica. Nel frattempo, per chi attende il Bonus Nido, la parola d’ordine è “pazienza” e “controllo rigoroso della documentazione”.

La speranza è che l’INPS possa fornire ulteriori chiarimenti e magari una maggiore flessibilità nell’applicazione di questa nuova direttiva, tenendo conto delle difficoltà che stanno incontrando le famiglie.

Il nodo della questione: rimborso in stand-by e tempistiche rivedute

L’erogazione del bonus avviene seguendo l’ordine cronologico di presentazione delle domande, fino a esaurimento fondi. Di conseguenza, molti genitori che hanno presentato la domanda più tardi rispetto ad altri si ritrovano così in una lista d’attesa, ma senza una chiara indicazione sui tempi di erogazione.

A complicare ulteriormente il quadro, si aggiungono i complessi meccanismi di gestione dei flussi di cassa e le procedure amministrative necessarie per lo sblocco di nuove risorse. Le previsioni attuali indicano che i fondi necessari per sbloccare queste pratiche arriveranno, con ogni probabilità, solo nel 2026.

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La circolare che cambia le carte in tavola: L’INPS stringe le maglie

Ciò che è stato confermato e ampiamente divulgato è il Messaggio INPS n. 1165 del 4 aprile 2025. Proprio la circolare in oggetto a fungere da spartiacque, introducendo una novità cruciale su cui l’INPS sta facendo leva per bloccare i rimborsi destinati alle famiglie che, a quanto pare, non sarebbero “in regola” secondo le nuove direttive.

La disposizione chiave che si trova nel punto 6 del documento, e quella che sta creando maggiori problemi. Questa chiarisce che per accedere al beneficio è indispensabile che ad aver sostenuto la spesa sia stato il soggetto che ha materialmente presentato la domanda. Non solo: lo stesso soggetto deve essere l’intestatario di tutti i documenti di spesa “rigorosamente” tracciabili presentati ai fini della richiesta di rimborso.