LibriΩ Primo Piano

Un romanzo ambientato a Narbona di Castelmagno, la Pompei delle Valli Occitane

CUNEO. Narbona è una borgata di Castelmagno, il più alto comune della Valle Grana. Edificata in un vallone laterale, spettacolare e severo, su di un crinale ripidissimo, riparata dalle valanghe che nell’inverno la isolano dal mondo, non è mai stata raggiunta da una strada né dall’energia elettrica. Insediamento tra i più audaci dell’intero arco alpino, capolavoro d’architettura tradizio­nale, arrivò a ospitare 154 abitanti ma, nel 1960, fu abbandonata definitivamente. Ora è in rovina pressoché totale, avviandosi a diventare un’immensa pietraia. Con la sua scomparsa svanisce un tassello importante della civiltà alpina, un esempio eccezionale di adattamento a condizioni di vita estreme che, anche se sfigurato da crolli e saccheggi, continua a sprigionare un fascino singolare.

Da questa suggestione, rimasta intatta dal momento della prima visita più di trent’anni fa, e da un lungo lavoro di ricerca sulla sua storia secolare attraverso documenti e testimonianze, è germinato questo romanzo in cui luoghi, personaggi e vicende (in parte) sono reali, mentre il rimanente a quelli s’ispira per riportarli alla vita. Il lavoro è stato segnalato dalla XXXII edizione del Premio Calvino (2019) con la motivazione: “per la scrittura calibrata, soffusa di contenuta malinconia, con cui si sviluppa il tema dell’abban­dono degli antichi borghi, in un susseguirsi di episodi inanellati a formare un eccellente quadro d’insieme”.

La speranza dell’autore è che la narrazione possa, sia pure in parte minima, compensare quella grande perdita.

Flavio Menardi Noguera è nato a Cuneo nel 1953. Laureato in Lettere moderne e in Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo si è dedicato equamente alla musicologia e all’antropologia. Per vent’anni ha diretto la Biblioteca Civica di Finale Ligure. Giunto alla pensione, soggiorna sempre più spesso in Valle Grana, territorio a cui è profondamente legato. Dal tempo del suo servizio civile come obiettore di coscienza a Castelmagno (1976-1978), non ha più smesso di frequentarlo e di studiarne l’antica civiltà. Da questa passione sono scaturiti saggi, articoli, mostre e svariate iniziative culturali in collaborazione con enti ed associazioni locali. L’iniziativa che più lo ha impegnato negli ultimi anni, è il progetto “Una casa per Narbona” che si propone di salvare la memoria della mitica borgata. Con un gruppo di amici, studiosi e appassionati, ha dato vita al museo etnografico che porta il nome del progetto, nel capoluogo Campomolino. Tra i suoi libri ricordiamo: Rescountrar Castelmagno / Incontrare Castelmagno (2000); Narbona di Castelmagno. Abbandono, rovine, sopravvivenze (2016);“Spirito Arneodo, di Spirito, di Spirito… la più antica ‘voce’ di Narbona” (2018).

Flavio Menardi Noguera, Il romanzo di Narbona, Nerosubianco edizioni, pagine 200, euro 18.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio