Bimbo mangia pancarré e si ubriaca: “dentro c’era alcol etilico” | Queste marche lo mettono per trattare la muffa

Il pancarrè e il "mistero" dell'alcool - Piemontetopnews.it (Foto X)
L’eterna disputa tra pane artigianale e confezionato alla prova della verità, tra ingredienti e luoghi comuni.
Toglieteci tutto, ma non il pane. L’alimento base di fatto di tutte le civiltà sembra davvero non conoscere il significato della parola invecchiamento. Sarà per la sua composizione semplice e naturale, fatto sta che il pane era amatissimo 100 anni fa e lo è ancora oggi.
Certo, i nostri nonni ne vanno ghiottissimi e lo stesso dicasi per i nostri genitori, almeno per chi ha mamma e papà non più giovanissimi. A colazione, magari dentro al latte, a pranzo, addirittura insieme alla pasta o tra un piatto e l’altro, a merenda e ovviamente a cena.
Il pane, a tavola, non manca mai. Per le ultime generazioni qualcosa è cambiato, anche se poi nelle popolari catene di fast food sempre piene di teenagers volano delle gran quantità di panini che tra un alimento dello street food e l’altro hanno appunto, come dice la parola, due morbide fette di pane da gustare.
Insomma, quell’eterno impasto a base di farina di grano tenero, o duro, acqua, sale, e lievito che, dopo la cottura in forno, esce fragrante e profumato piace proprio a tutti. Anche a chi per motivi di linea è costretto a farne a meno, o quasi.
Tutti pazzi per il pane: un pieno di energia nemico delle diete
Il pane non è infatti notoriamente il miglior alleato delle diete a causa della forte componente di carboidrati contenuti al suo interno. In particolare l’amido, carboidrato complesso che viene digerito e trasformato in glucosio, fornendo energia, ma anche i classici chiletti di troppo.
E allora, che fare? I cosiddetti “sostitutivi del pane” sono numerosi e noti, ma tra questi ce n’è uno che da anni divide i nutrizionisti e non solo. Il pancarrè, o pane in cassetta, fa bene o no? Quali sono i suoi valori nutrizionali e i suoi ingredienti “misteriosi”?
Spunta il pane che fa ubriacare: tenetelo lontano dai bambini
E ancora: cosa succederebbe se un bambino ingerisse una fetta di pancarrè? Rischierebbe davvero di ubriacarsi a causa della quantità di alcool etilico presente al suo interno? Già, incredibile, ma vero, ma nel pane “in scatola”, a prescindere dalla marca, c’è proprio una quantità di alcool che viene spruzzata sulla superficie prima del confezionamento per prevenire la formazione di muffe.
Detto che l’alcool evapora se il pane viene scaldato, si tratta di una quantità davvero minima, quasi inapprezzabile ma comunque presente. Semmai ci si potrebbe concentrare sulla superiore presenza di glucosio, chiamato destrosio, che caratterizza il pancarré, seppur al cospetto del peso ben inferiore che una fetta di pane confezionato ha rispetto a una di pane artigianale.